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mercoledì 22 ottobre 2008

Il CGIE cancellato. I COMITES devo essere gestiti da persone competenti o cancellati. I soldi risparmiati ai piu' bisognosi.

Per uno che solitamente le sbaglia di grosso tutte e’ da plaudire quando ne azzecca una. L’ordine del giorno di Marco Zacchera, di valutare la possibilità di un rinvio di un anno delle elezioni del COMITES e del CGIE, e’ stato approvato dalla Commissione Esteri della Camera. Zacchera ha proposto che: “I soldi risparmiati per elezioni vadano però contestualmente girati ai fondi per le comunità italiane nel mondo, già salassate dai tagli della finanziaria". Almeno saranno bene spesi! I 18 eletti all’estero bussino cassa alle 20 regioni che gettono via piu’ di 2miliardi e mezzo di euro all’anno. E’ piu’ che opportuno fare un esame approfondito se continuare a “sprecare” una montagna di milioni di euro per tenere in vita i due “inutili” organismi che, sin dalla loro istituzione, non sono serviti a nulla. I COMITES sono stati istituiti con legge 23 agosto 1988, modificata il 23 ottobre 2003. Il CGIE è nato con la legge del 6 novembre 1989, modificata il 18 giugno 1998. Quindi parliamo di “carrozzoni” in “attività” da ben 20 anni per i COMITES e da 19 anni per il CGIE. Marco Fedi, allarmato, si e’ premurato d’informarci che il Governo ha diminuito il contributo al CGIE da due milioni e 14mila a un milione e 550mila euro. Una cosa giusta in piu’ fatta dal governo Berlusconi. Facendo due conti in 19 anni il CGIE e’ costato, a noi italiani nel mondo, una quarantina di miliardi delle vecchie lire (circa 35milioni di euro) il doppio e’ stato speso per i COMITES. Totale dei soldi sprecati: 100milioni di euro. Mai che ci sia stato qualcuno che ci abbia messo al corrente di come sono stati spesi tutti questi soldi. Sappiamo di certo che, per il CGIE, la maggior parte sono serviti per il turismo “gratuito” intorno al mondo per i suoi componenti. Oltre alle spese dei biglietti aerei e di soggiorno in lussuosi alberghi, i delegati del CGIE, ricevevano (e ricevono) una “diaria”. Tutto questo potrebbe pure starci bene se, a fronte di questa montagna di soldi spesi per i “nostri” interessi (dicono), finalmente qualcuno ci dia il rendiconto dei benefici “concreti” che sono riusciti ad ottenere a nostro favore. E’ evidente che ci sono ragioni fondate se, da piu’ parti del mondo, s’invoca la soppressione del CGIE. Almeno di sicuro si risparmierebbe annualmente quel milione e 550mila euro per destinarlo a miglior uso. Per i COMITES (126 sparsi in 38 Paesi), pur se sono stati un completo fallimento, due sono le soluzioni: o cancellarli o farli funzionare com’era nell’intenzione di chi li aveva concepiti e secondo le attese della comunità italiana. Il COMITES avrebbe dovuto essere la voce degli italiani nel mondo, ma chi li conosce? Pino Musso, Presidente del COMITES del NSW sostiene che: “Anche se con poche risorse i Comites lavorano ed ottengono risultati importanti a favore della comunità italiana all’estero”. Di grazia, per rendere credibile questa affermazione, per favore potrebbe rendere pubblico (e’ un suo dovere) il conto economico ed elencare i risultati “importanti” ottenuti dal suo COMITES? A parte i titoli “onorifici” ottenuti da molti componenti del suo COMITES, cos’altro d’importante e’ riuscito ad ottenere a favore della comunità italiana? E’ tempo di essere seri. Alle prossime l’elezione dei COMITES (quando ci saranno), i personaggi che li hanno “occupati” stabilmente da sempre abbiano la decenza di “scomparire”. Si dia spazio ai giovani ed ai professionisti, d’età dai 30 ai 50 anni circa, abituati a raggiungere gli obbiettivi e a risolvere i problemi concretamente: con fatti e non chiacchiere. Al bando i “maestri” dell’insulsa teoria del “confronto” e delle “verifiche” all’infinito “per cambiare tutto e non cambiare niente”. I politicanti bipartisan e i loro “porta borse”, che si sono pasciuti ed ingrassati solo e sempre con la politica, senza che mai dalla loro fronte sia caduta una sola goccia di sudore per guadagnarsi da vivere, blaterano all’infinito e con le chiacchiere vivono da sempre di rendita. E che rendita! Come si può, ad esempio, “confrontarsi” con Marco Fedi che continua a ripetere menzogne? Secondo lui l’Alitalia e’ stata salvata da Veltroni quando, in realtà, con Epifani stavano per farla fallire. Scoperto il loro giochetto, hanno fatto rapidamente marcia in dietro. Tutti sanno che Spinetta (Managing Director dell’Air France) non e’ stato messo in fuga da Berlusconi (a quell’epoca all’opposizione contava come il due di briscola) ma e’ scappato di fronte all’assurde richieste della Cgil e del personale Alitalia. Fedi, per eccesso di faziosità, non capisce che si sta suicidando nel sostenere che l’azione del governo Berlusconi crea: “Danni gravissimi all’Italia ed alla sua immagine nel mondo”. Ma in che mondo vive? Non segua quel poveretto di Veltroni che, fra qualche mese, andrà a far compagnia a Prodi in Africa così, finalmente, realizzerà il suo vecchio sogno. Ma Fedi li legge i giornali? Il governo, secondo tutti i sondaggi, e’ stabilmente sopra il cinquanta per cento. L'indice di gradimento per Berlusconi oscilla, a seconda dei giornali, tra il 52 e il 68 per cento. Gli italiani ricominciano ad aver fiducia della politica, altro che “deriva antidemocratica”, altro che “dolce dittatura”. Gli analisti più obbiettivi segnalano che i cittadini, in particolare in questo momento di crisi finanziaria, hanno ritrovato la fiducia nelle istituzioni e particolarmente nel governo. Gli italiani avvertono, insomma, che il timone è in mani salde e competenti. Tranne Veltroni (e Fedi), nel Pd alcuni se ne sono resi conto e cercano una via d'uscita dal vicolo cieco dell’antiberlusconismo imboccato da Veltroni. Walter, in queste ultime settimane, ha proprio smarrito il senso delle proporzioni. Il mondo vive una crisi finanziaria drammatica senza precedenti. Per contrastarla gli USA, il più forte Paese della Terra, sta impegnando tutte le proprie risorse, come stanno facendo Londra, Berlino, Parigi, Tokyo. Dinanzi alla gravità del disastro i più competenti economisti e i più grandi politici si grattano la testa. Ed ecco che arriva Veltroni, uno che non ha nessuna competenza economica, non e’ che capisce che e’ inopportuna la manifestazione del 25 ottobre, ma dice: “Se mi chiamate vengo e risolvo tutto”. Come l’Alitalia? E’ come se un famoso chirurgo, impegnato in una rischiosa operazione a cuore aperto, si trovasse all’improvviso in difficoltà e un inserviente gli dicesse: “Ti aiuto io”. Per forza Berlusconi poi perde la pazienza, l’avrebbe persa anche Giobbe.