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venerdì 7 novembre 2008

Ci hanno tagliato la lingua? La solita balla dei "sinistrosi".

I politici di sinistra sono essenzialmente dei populisti. Per nascondere il loro vuoto politico coniano ottimi slogan, i soliti luoghi comuni, ma che tuttavia fanno presa sui creduloni. Se il Senatore Nino Randazzo si è volatilizzato nel nulla, Marco Fedi, graziosamente, ci ha voluto partecipi alla sua "emozione" per aver preso parte alla manifestazione del 25 ottobre al Circo Massimo voluta dal suo "leader minimo" (ancora per pochi mesi). Ad una settimana dalla "grande festa democratica" sono riprese più forti che mai le zuffe nel Pd. Fedi ci racconta che a "Salva l’Italia" c’era una "nutrita" rappresentanza degli italiani all’estero che esibivano un cartello: "Ci hanno tagliato la lingua", fosse vero! Finalmente la smetterebbero di dire stupidaggini. Peccato però che si trattava soltanto di uno slogan relativo ai tagli che il governo Berlusconi ha apportato ai fondi destinati agli italiani nel mondo, che includerebbero anche un forte ridimensionamento (a loro dire) di quelli destinati all’insegnamento della lingua italiana. La solita "balla" ad effetto. Le cose non stanno esattamente così. Il governo Berlusconi, forte della sua compattezza e della maggioranza che ha nei due rami del Parlamento, finalmente può agire come un buon governo deve fare. Finalmente riuscirà a realizzare le riforme necessarie che i governi precedenti non hanno mai potuto (compreso il suo) condizionati, come erano nel loro interno, da chi costantemente metteva i bastoni tra le ruote quando si doveva prendere utili ma drastici provvedimenti per cambiare veramente in positivo l’Italia. Nel suo precedente governo Berlusconi aveva il "folle" Follini ed il "casinista" Casini, finalmente, sono andati a ramengo. Quattordici anni in politica, con le esperienze di governo precedenti e all’opposizione, Berlusconi ha ben chiara e precisa la situazione economica dell’Italia e ha capito dove e come bisogna intervenire per farla rialzare. Visto che l’Italia ha il terzo debito pubblico più grande al mondo, è tassativo cercare di diminuirlo. Annualmente gli interessi da pagare per il debito ammontano a circa 70 miliardi di euro. Cosa farebbe qualsiasi persona che fosse indebitata sino al collo? Taglierebbe subito le spese superflue, ma anche un po’ quelle primarie, e cercherebbe di produrre più reddito. La stessa cosa sta facendo il governo Berlusconi. Sta tagliando gli sprechi e vuol ridare più efficienza all’apparato dello Stato. La pubblica amministrazione è un pozzo di San Patrizio che prosciuga quasi tutte le risorse che l’economia reale del Paese riesce a produrre, nonostante mille ostacoli, la globalizzazione, la concorrenza sleale della Cina e la recente grave depressione economica mondiale. È noto che l’economia reale italiana è formata dal 95% di piccole imprese, che o chiudono in attivo o falliscono senza remissione di peccati. La FIAT sarebbe fallita cento volte se i governi catto-comunisti non gli avessero regalato mille miliardi e più di lire. Idem per l’Alitalia ed altre "grandi" industrie, che di grande hanno soltanto la capacità di accumulare immensi debiti per farli poi pagare a tutta la collettività con la complicità dei politici. Il governo in carica ha fatto due conti, e memore della sua precedente esperienza di governo, sa dove avvengono gli sprechi e ha cominciato a tagliarli. Sprechi sono anche la grande parte della "montagna" di soldi che da anni i governi italiani hanno inviato alle varie associazioni e organizzazioni, o presunte tali, degli italiani nel mondo. Per esempio, i "non famosi" (per il fatto che pochissimi sanno della loro esistenza) Comites e Cgie. Lo Stato italiano, in circa vent’anni, ha speso oltre 100 milioni di euro per il loro mantenimento, sono stati soldi ben spesi o sprecati? Alla luce di quanto hanno concretamente prodotto, cioè un bel NIENTE, è stato un colossale spreco. I presidenti ed i componenti di questi due organismi, nati per fare gli interessi della collettività italiana nel mondo, sostengono che hanno fatto moltissimo. Ok, lo dimostrino. Alla richiesta di pubblicare i resoconti finanziari, mai che nessuno abbia avuto il coraggio e l’onestà di fare il loro dovere, quello di mettere nero su bianco per renderci conto (è un nostro diritto) quanto hanno ricevuto e come l’hanno speso. Ci mancherebbe altro! È una "cosa loro". Noi "semplici" italiani nel mondo non dobbiamo intrometterci, dobbiamo credere a quello che ci dicono e cosi sia! Ebbene questi signori sappiano che la musica è finita. Ora il governo vuol essere sicuro che le risorse non vengano più sprecate ma investite. "Ci hanno tagliato la lingua"? Ma è proprio vero? Uno dei Ministri più preparati, seri e competenti del governo Berlusconi è senz’altro quello degli Esteri Franco Frattini che ha dichiarato: "Dobbiamo aiutare e garantire la diffusione della nostra lingua. La lingua italiana è il veicolo della nostra cultura e della storia nel mondo. Ed è su questa che vogliamo puntare. Sono centinaia di migliaia i giovani italiani, di origine italiana e non, che studiano la nostra lingua nel mondo ed ecco perché dobbiamo aiutare e garantire la diffusione della nostra lingua". Tanti sono i settori, secondo Frattini, che possono beneficiare della promozione della lingua italiana nel mondo: "Grazie alla formazione e all'addestramento professionale dei giovani stranieri, un po' di Italia può arrivare anche nei loro Paesi d'origine". La lingua italiana diventa così una sorta di collante che "lega di più i diversi Paesi", ha anche sottolineato. Inoltre, l'italiano nel mondo "crea opportunità di turismo", ha ricordato Frattini ribadendo l'importanza della nostra lingua come "strumento di politica estera da portare nel mondo". Quindi è chiarissima l’intenzione che il governo in carica vuole potenziare l’insegnamento della lingua italiana nel mondo. Il governo non vuole smantellare nessun ente che attualmente è impegnato a svolgere questo importante e fondamentale compito per l’Italia, ma vuole vederci chiaro. La lingua italiana viene insegnata in modo professionale? Gli insegnati sono di madre lingua o la conoscono approssimativamente? Alla fine dell’anno tutti gli studenti riescono ad esprimersi sufficientemente in italiano? Il governo ha il dovere/obbligo di investire i soldi e non più sprecarli, come è sempre avvenuto in passato. Non sempre ridurre la spesa vuol dire ridurre l'efficienza del servizio: è uno stimolo a razionalizzarlo al meglio. Siamo di fronte ad un cambiamento epocale storico sociale ed economico. Non dobbiamo farci sfuggire questa opportunità che ci si presenta per compiere un balzo in avanti decisivo e parteciparvi ognuno secondo le nostre possibilità. Un ruolo importantissimo debbono svolgerlo i 18 parlamentari eletti all’estero. Il Sottosegretario con delega agli italiani nel mondo, Senatore Alfredo Mantica, opportunamente auspica da tempo che tra loro ci sia più "accordo", invece di dividersi a difesa degli squallidi interessi dei partiti in cui militano. Occorre che facciano più "gioco di squadra" considerando che i loro compiti ed obbiettivi sono gli stessi, tranne piccole differenze. I 18 dovrebbero capire che è strategico e fondamentale coinvolgere tutte le venti regioni italiane nel progetto dell’insegnamento della lingua italiana. Se fossero convogliati i fondi di ogni regione in un unico progetto nazionale, sicuramente ci sarebbero fondi più che sufficienti per raggiungere risultati ottimi e consistenti.

Ci hanno tagliato la lingua? La solita balla dei "sinistrosi".

I politici di sinistra sono essenzialmente dei populisti. Per nascondere il loro vuoto politico coniano ottimi slogan, i soliti luoghi comuni, ma che tuttavia fanno presa sui creduloni. Se il Senatore Nino Randazzo si è volatilizzato nel nulla, Marco Fedi, graziosamente, ci ha voluto partecipi alla sua "emozione" per aver preso parte alla manifestazione del 25 ottobre al Circo Massimo voluta dal suo "leader minimo" (ancora per pochi mesi). Ad una settimana dalla "grande festa democratica" sono riprese più forti che mai le zuffe nel Pd. Fedi ci racconta che a "Salva l’Italia" c’era una "nutrita" rappresentanza degli italiani all’estero che esibivano un cartello: "Ci hanno tagliato la lingua", fosse vero! Finalmente la smetterebbero di dire stupidaggini. Peccato però che si trattava soltanto di uno slogan relativo ai tagli che il governo Berlusconi ha apportato ai fondi destinati agli italiani nel mondo, che includerebbero anche un forte ridimensionamento (a loro dire) di quelli destinati all’insegnamento della lingua italiana. La solita "balla" ad effetto. Le cose non stanno esattamente così. Il governo Berlusconi, forte della sua compattezza e della maggioranza che ha nei due rami del Parlamento, finalmente può agire come un buon governo deve fare. Finalmente riuscirà a realizzare le riforme necessarie che i governi precedenti non hanno mai potuto (compreso il suo) condizionati, come erano nel loro interno, da chi costantemente metteva i bastoni tra le ruote quando si doveva prendere utili ma drastici provvedimenti per cambiare veramente in positivo l’Italia. Nel suo precedente governo Berlusconi aveva il "folle" Follini ed il "casinista" Casini, finalmente, sono andati a ramengo. Quattordici anni in politica, con le esperienze di governo precedenti e all’opposizione, Berlusconi ha ben chiara e precisa la situazione economica dell’Italia e ha capito dove e come bisogna intervenire per farla rialzare. Visto che l’Italia ha il terzo debito pubblico più grande al mondo, è tassativo cercare di diminuirlo. Annualmente gli interessi da pagare per il debito ammontano a circa 70 miliardi di euro. Cosa farebbe qualsiasi persona che fosse indebitata sino al collo? Taglierebbe subito le spese superflue, ma anche un po’ quelle primarie, e cercherebbe di produrre più reddito. La stessa cosa sta facendo il governo Berlusconi. Sta tagliando gli sprechi e vuol ridare più efficienza all’apparato dello Stato. La pubblica amministrazione è un pozzo di San Patrizio che prosciuga quasi tutte le risorse che l’economia reale del Paese riesce a produrre, nonostante mille ostacoli, la globalizzazione, la concorrenza sleale della Cina e la recente grave depressione economica mondiale. È noto che l’economia reale italiana è formata dal 95% di piccole imprese, che o chiudono in attivo o falliscono senza remissione di peccati. La FIAT sarebbe fallita cento volte se i governi catto-comunisti non gli avessero regalato mille miliardi e più di lire. Idem per l’Alitalia ed altre "grandi" industrie, che di grande hanno soltanto la capacità di accumulare immensi debiti per farli poi pagare a tutta la collettività con la complicità dei politici. Il governo in carica ha fatto due conti, e memore della sua precedente esperienza di governo, sa dove avvengono gli sprechi e ha cominciato a tagliarli. Sprechi sono anche la grande parte della "montagna" di soldi che da anni i governi italiani hanno inviato alle varie associazioni e organizzazioni, o presunte tali, degli italiani nel mondo. Per esempio, i "non famosi" (per il fatto che pochissimi sanno della loro esistenza) Comites e Cgie. Lo Stato italiano, in circa vent’anni, ha speso oltre 100 milioni di euro per il loro mantenimento, sono stati soldi ben spesi o sprecati? Alla luce di quanto hanno concretamente prodotto, cioè un bel NIENTE, è stato un colossale spreco. I presidenti ed i componenti di questi due organismi, nati per fare gli interessi della collettività italiana nel mondo, sostengono che hanno fatto moltissimo. Ok, lo dimostrino. Alla richiesta di pubblicare i resoconti finanziari, mai che nessuno abbia avuto il coraggio e l’onestà di fare il loro dovere, quello di mettere nero su bianco per renderci conto (è un nostro diritto) quanto hanno ricevuto e come l’hanno speso. Ci mancherebbe altro! È una "cosa loro". Noi "semplici" italiani nel mondo non dobbiamo intrometterci, dobbiamo credere a quello che ci dicono e cosi sia! Ebbene questi signori sappiano che la musica è finita. Ora il governo vuol essere sicuro che le risorse non vengano più sprecate ma investite. "Ci hanno tagliato la lingua"? Ma è proprio vero? Uno dei Ministri più preparati, seri e competenti del governo Berlusconi è senz’altro quello degli Esteri Franco Frattini che ha dichiarato: "Dobbiamo aiutare e garantire la diffusione della nostra lingua. La lingua italiana è il veicolo della nostra cultura e della storia nel mondo. Ed è su questa che vogliamo puntare. Sono centinaia di migliaia i giovani italiani, di origine italiana e non, che studiano la nostra lingua nel mondo ed ecco perché dobbiamo aiutare e garantire la diffusione della nostra lingua". Tanti sono i settori, secondo Frattini, che possono beneficiare della promozione della lingua italiana nel mondo: "Grazie alla formazione e all'addestramento professionale dei giovani stranieri, un po' di Italia può arrivare anche nei loro Paesi d'origine". La lingua italiana diventa così una sorta di collante che "lega di più i diversi Paesi", ha anche sottolineato. Inoltre, l'italiano nel mondo "crea opportunità di turismo", ha ricordato Frattini ribadendo l'importanza della nostra lingua come "strumento di politica estera da portare nel mondo". Quindi è chiarissima l’intenzione che il governo in carica vuole potenziare l’insegnamento della lingua italiana nel mondo. Il governo non vuole smantellare nessun ente che attualmente è impegnato a svolgere questo importante e fondamentale compito per l’Italia, ma vuole vederci chiaro. La lingua italiana viene insegnata in modo professionale? Gli insegnati sono di madre lingua o la conoscono approssimativamente? Alla fine dell’anno tutti gli studenti riescono ad esprimersi sufficientemente in italiano? Il governo ha il dovere/obbligo di investire i soldi e non più sprecarli, come è sempre avvenuto in passato. Non sempre ridurre la spesa vuol dire ridurre l'efficienza del servizio: è uno stimolo a razionalizzarlo al meglio. Siamo di fronte ad un cambiamento epocale storico sociale ed economico. Non dobbiamo farci sfuggire questa opportunità che ci si presenta per compiere un balzo in avanti decisivo e parteciparvi ognuno secondo le nostre possibilità. Un ruolo importantissimo debbono svolgerlo i 18 parlamentari eletti all’estero. Il Sottosegretario con delega agli italiani nel mondo, Senatore Alfredo Mantica, opportunamente auspica da tempo che tra loro ci sia più "accordo", invece di dividersi a difesa degli squallidi interessi dei partiti in cui militano. Occorre che facciano più "gioco di squadra" considerando che i loro compiti ed obbiettivi sono gli stessi, tranne piccole differenze. I 18 dovrebbero capire che è strategico e fondamentale coinvolgere tutte le venti regioni italiane nel progetto dell’insegnamento della lingua italiana. Se fossero convogliati i fondi di ogni regione in un unico progetto nazionale, sicuramente ci sarebbero fondi più che sufficienti per raggiungere risultati ottimi e consistenti.

Barbara Contini con il suo carattere collerico ha litigato con tutti. Nel Darfur solo spot per mettersi in mostra per farsi candidare da Berlusconi.

Cosa pensano di Barbara Contini alcuni suoi ex collaboratori.

L’8 agosto 2008 ho ricevuto la e-mail qui sotto che riporto parzialmente dopo aver tolto alcune frasi per non far individuare il mittente.

Egregio Giampiero….……Ho seguito tramite l'intenet le vicende poco gradevoli tra Lei e la Contini, e sono pienamente dalla sua parte. La sostengo in pieno, perchè conosco la Contini molto, ma molto bene!!!! Purtroppo, ripeto purtroppo, persone del genere hanno avuto la possibilità di entrare in Parlamento quando non sono degne di farne parte, tantomeno di essere italiane. Le racconto brevemente….. non so se ne ha mai sentito parlare dell"avamposto 55"..., ma ne hanno parlato tutti i giornali. Ora se ne parla poco perchè la Contini ha messo tutto a tacere tramite legali che la difendono......................... Vicende disastrose causate dalla Signora, s'intende, ma lei, per non addossarsene la colpa e fare figuracce con giornali, amici politici e funzionari ad alto livello, ha riversato tutto su altre persone....tra cui il sottoscritto..... e poi ci sono i "ragazzetti" come Lei Giampiero ha definito in una Sua lettera. Beh, io dei ragazzetti della Contini, li conosco eccome..... piu che ragazzetti li definirei stronzetti figli di papà che non sanno neanche scrivere il loro nome..... tanto per fare qualche nome Filippo Fani Ciotti (superprotetto della Contini)....non so se lei ha mai avuto l'onore di avere rapporti telefonici e email con questo 26enne coglionazzo!......................
Moltissime cose si potrebbero dire, e capisco perfettamente il suo risentimento. Problema è che la signora adesso siede in Parlamento, PURTROPPO, ma c’è veramente un esercito di persone che la vorrebbe in pasto ai leoni!!!!!!............................
Ciò che purtroppo dispiace è che gente simile continua ad andare avanti, nonostante i danni che ha combinato e che continuerà sicuramente a combinare, e nessuno riesce a fermarla sta donna..........................La Contini aveva la l'abitudine di dire di se che è una signora. Degli altri diceva sempre: "chi nasce muratore, muore muratore"......

(Per chiarezza la e-mail qui sopra non e’ stata inviata da Giorgio Trombatore.)


Alcuni brani tratti dai testi consultabili nel sito:
www.itablogs4darfur.blogspot.com

AVAMPOSTO 55

Di Giorgio Trombatore

……………..Bisogna mettere in evidenza che i rapporti con l’ambasciata italiana erano stati sempre molti tesi. L’ufficio della cooperazione italiana guidata dalla Dott.ssa Contini non aveva mai goduto di grande popolarità a Khartoum complice anche il carattere collerico della Contini ed alcune sue posizioni intransigenti……………… Non escludo che molti dell’ambasciata videro il fallimento di avamposto come il fallimento degli aiuti umanitari “spettacolari”. In molti non avevano visto di buon occhio , e con ragione, i collegamenti con Sanremo ed i continui viaggi dei giornalisti a Nyala. Per tanti e non solo italiani quello spettacolo era una pessima sceneggiata che serviva solo alla notorietà della Contini per rilanciare la sua opera e per fare comunque sempre parlare solo di se. La sua partenza non poteva che indebolire quella che era la sua opera prima, un ospedale fallimentare. La situazione era ormai irrimediabile. La suora che lascia l’ospedale, i fondi che sono finiti, il governo locale che non è stato coinvolto ed i dottori italiani che in conflitto con la dottoressa Contini aiutano a fare affondare la barca. Questo forse è il punto più doloroso.! Quando parte la dott.ssa Pina Garau è ormai noto a tutti l’impegno della Contini in politica cosi’ pure il fallimento del suo ospedale tanto invocato da Bonolis!!!!. Perchè Avamposto 55 è miseramente fallito. Una delle ragioni principali del fallimento dell’Avamposto, fu senza altro la scelta da parte dell’Inviato Spêciale del governo Italiano Dott.ssa Barbara Contini di non consegnare il progetto al Ministero della Sanità sudanese una volta terminato……………….
Da quel momento a seguire Avamposto a Nyala rimane solo un piccolo gruppo di cooperanti guidati da un giovane ed inesperto ex stagista italiano della cooperazione italiana.Tale Filippo Fani Ciotti che non aveva ne le capacità tecniche ne tantomeno le doti di gestire un gruppo Troppo giovane e sopratutto carente di quelle qualità che erano necessarie per lavorare in difficili contesti come quello del Darfur………………………

Le idee erano ottime non buone, i risultati potevano essere positivi per il processo di pace in Darfur, ma i casini li ha creati proprio la Contini.
Primo: La rottura con Enzo Angeloni, l'ambasciatore e tutta l'ambasciata sono stati sempre messi alla gogna. Secondo: con le ong, troppo spesso usate come mezzo per le visite dei giornalisti. La verità era che la Contini aveva incassato il supporto di Berlusconi dopo il suo lavoro in Iraq.
I suoi contatti diretti erano Bondi e Letta, anche se Letta sempre meno. Vicini a Berlusconi godeva poi dell'appoggio di Martino il Ministro della Difesa.
Così si spiegano i voli da Brindisi, la scorta del 9 col moschin e tutto il resto. Nel frattempo aveva trovato (e li fece la grossa cazzata) il tempo di litigare con Mantica, (ti ho raccontato che l'ho portato in giro io stesso su un Taxi giallo) e con la Bonniver.

Dulcis in fundo, forse aveva ragione quel Montanaro di rai tre quando affermava che si stava preparando la sua campagna politica....per carita’ , lo fanno tutti, però così i risultati sono andati a puttane.

Sulla Garau permittimi inoltre di dire una cosa: Quando la Contini chiamò la Garau già tutto il casino stava succedendo. Io chiesi alla Garau di usare diplomazia e metodo per non vanificare due anni lavoro e la costruzione dell'ospedale. Come tutta risposta dopo un mese già c'era aria di crisi. Io non ho mai nascosto le difficoltà a lavorare con la Contini, comunque si era difficile a causa del suo comportamento.
Il contrasto tra Garau e Contini
nasce dalla insistenza della Contini a voler inaugurare avamposto55 come ospedale, mentre la Garau si rifiutava di farlo, a mio parere giustamente, perché avamposto55 non poteva che essere considerato un pronto soccorso. Ti torna?

………………………..Mauro, vedi la Contini non era dell'ambiente della Cooperazione ed era schierata già a quei tempi con Berlusconi....tanto è che oggi veste la carica di senatrice al Senato.

La Cooperazione è un ghetto, quando lei arrivo' in Darfur porto' il suo personale, tra cui io, licenziando i cooperanti in loco.

Poi inizio' un braccio di ferro con l'ambasciata e l'ufficio VI di Roma.

Inoltre è vero senza dubbio che cercava sempre la spettacolarizzazione delle cose.
…………………..In poco tempo la Dott.ssa Contini che non tollerava nessun tipo di interferenza da parte dei suoi collaboratori terminava i rapporti professionali instaurati con le varie organizzazioni non governative e con gli enti locali gli stessi che il Ministro Fini aveva citato nell’apertura del libro donato ed organizzato dall’ufficio del Dott. Antonio Morabito del Mae.
Come dire, il solito spot (come del resto avevo denunciato in un altro intervento su questo blog.)
Continua a leggere...I primi a chiedere di interrompere la collaborazione con l’ufficio della cooperazione gestito dalla Dott.ssa Contini furono proprio le stesse Ong (Organizzazioni non governative) italiane che scrissero una lettera all’ambasciatore italiano Enzo Angeloni chiedendo che l’ufficio della Dott. Ssa Contini programmasse le visite presso i progetti previa autorizzazione da parte delle ong .Inoltre le ong chiedevano che le visite si svolgessero senza la presenza dei giornalisti e senza l’accompagnamento degli uomini armati della Contini in veicoli umanitari. Le ong stanche delle visite della Dott.ssa Contini insieme al suo codazzo di giornalisti, chiesero di avere un atteggiamento più consono alla realtà del dramma del Darfur.
Più volte io stesso fui costretto ad organizzare il trasporto e la logistica di molti giornalisti nelle aree del Darfur. Una volta nel campo di Garsila gestito da Intersos organizzai un pulmino di chiassosi giornalisti che visitarono quel campo neanche fossero stati in uno zoo. A seguire ad abbandonare la barca furono le Suore della Carità di Suor Piera di Nyala. Suor Piera da oltre venti anni gestisce un dispensario a Nyala con l’aiuto di altre sorelle sudanesi. La Dott.ssa Contini chiese alla Suora di gestire l’ospedale di Avamposto .Quando qualche tempo dopo la Suora sollevò alcuni problemi di gestione e di logistica dell’ospedale la Suora fu immediatamente allontanata. Allontanata per avere espresso dei dubbi sulla fattibilità del progetto! Ci rendiamo conto?
………………Infine cito anche la rottura con la dott.sa Sara Fumagalli, presidentessa dell’Umanitaria Padana, che con il suo contributo riuscì a rifornire l’ospedale di Avamposto di parecchie attrezzature ospedaliere. La Signora Fumagalli come le Suore, e tanti altri fu allontanata dalla Dott.ssa Contini per avere espresso dei dubbi sull’andamento delle attività.

Per il Darfur solo Spot e piccole meschinerie tutte Italiane

……………………….E, Dio solo sa quanti ne sono venuti di parlamentari in cerca di visibilità .
Dal parlamento europeo, dal parlamento italiano, dai comuni sono giunti da ogni dove.
Le richieste erano sempre le stesse visitare un campo profughi, possibilmente vicino alla sede della cooperazione italiana a Nyala e poi prendere subito il primo volo per tornare a Khartoum.
Il campo profughi era sempre quello di Calma, a soli dieci minuti di macchina da Nyala, poi se qualcuno si voleva avventurare oltre si procedeva con l’affitto di un elicottero dell’Onu solitamente un Mi8.
Finito il giretto tutti venivano riportati presso la sede della Cooperazione Italiana a Nyala per rifocillarsi con un bicchiere di vino fresco giunto appositamente con i voli militari da Brindisi.
Così piano piano sono venuti tutti, senza distinzione di colore politico e tutti con lo stesso messaggio: “ TANTA SOLIDARIETA’…NON VI ABBANDONEREMO”.

Un po’ come il locale estivo che va di moda.

Parto da Fiumicino con un volo di stato, mi fermo due giorni in Sudan ed ho uno spazio nel telegiornale delle venti serale magari annunciato dal David Sassuolo in persona.

Così è venuta la Dott.ssa Bonniver per ben due volte.

Arrivava, scambiava a stento due chiacchiere con noi operatori del campo, e poi l’energia le tornava quando un telecronista della Rai la riprendeva davanti ad un campo profughi. Le solite parole di rito e poi via di corsa all’aeroporto per tornare a Khartoum.

Poi è venuto persino il sottosegretario Mantica di Alleanza Nazionale.
A lui la visita è andata male, poverino. Infatti all’indomani di uno screzio con la Contini, quando Mantica giunse a Nyala all’aeroporto di Nyala c’era solo il sottoscritto ad attenderlo con un Taxi locale per accompagnarlo a visitare i progetti .
Proprio così il sottosegretario agli esteri si è visitato i progetti di Garba Intifada a Nyala con un Taxi giallo.Un taxi giallo sudanese che a metà strada si era pure fermato perché aveva finito la benzina.

La Dott.ssa Contini che gestiva la cooperazione italiana come gestisce il suo appartamento privato a Milano gli nego' l'utilizzo delle macchine della cooperazione, dei Toyota nyovi che
rimasero parcheggiati durante la sisita di Mantica a Nyala.


Piccole vergogne del nostro paese……………………………


Le storie complete potrete leggerle nel sito: www.itablogs4darfur.blogspot.com