Powered By Blogger

domenica 26 dicembre 2010

Per Napolitano il voto del 14 dicembre ha un grande valore politico. Non c'e' spazio per i "maneggioni" della politica ed i "traditori" come Fini.

Il Globo & La Fiamma - Australia
Venerdi 24 dicembre 2010
Il Presidente della Repubblica e’ stato categorico: “Opererò in ogni circostanza, secondo regole e prassi costituzionali cui intendo doverosamente attenermi, nei limiti del mio ruolo e delle obiettive possibilità, tenendo ben conto della volontà espressa dal corpo elettorale nel 2008. Opererò soprattutto perché ora e nel futuro, indipendentemente dalla definizione delle soluzioni di governo, si realizzi quello spirito di condivisione di cui ho detto”. Napolitano ha attribuito al voto del 14 dicembre non un valore puramente numerico, ma “politico” come, in effetti, e’ stato. Quindi, chi pensava e pensa ancora ai “ribaltoni” si metta il cuore in pace. Se qualche “maneggione” tentasse di sovvertire la volontà popolare espressa con il voto del 2008 i cittadini lo riterrebbe un grave affronto alla democrazia. Napolitano ha sbarrato definitivamente la strada ai governi di “fantasia”. Ha indicato chiaramente che ogni crisi di governo deve essere risolta dal popolo “sovrano” che deve scegliere con il voto il Premier ed il programma da lui proposto. Il voto del 14 dicembre ha indotto il Presidente della Repubblica a sottolineare questo importante principio “snobbato” dai “maneggioni” di professione, ma sancito all’articolo uno della Costituzione. Napolitano, nonostante qualche sua grave inadempienza (come il continuare a proteggere Fini), ha finalmente detto, senza alcun equivoco, che e’ “sacro” il valore del risultato elettorale. Diciamolo forte e chiaro. Chi trasforma la competizione politica in scontro personale, chi usa "l’antiberlusconismo", come fosse una religione ed una ragione di vita, sobilla violentatori e picchiatori per passione o professione. Continuare a ripetere, come dischi rotti, che Berlusconi è brutto, sporco e cattivo, un gangster, un mafioso, uno che pensa solo a se stesso (e lo si va a dire nelle scuole ai giovani studenti) non può che produrre azioni violente del tipo di quelle viste recentemente a Roma e non solo, crea mani assassine come abbiamo visto l'anno scorso in Piazza Duomo a Milano. L'Italia ha già vissuto momenti dolorosi di aspro e sanguinoso conflitto: deve essere responsabilità di tutti impegnarsi affinché ciò non avvenga mai più. Occorre che gli interessi collettivi prevalgano sugli interessi di parte. Dobbiamo tutti contribuire a rasserenare il clima politico. Basta con la personalizzazione della politica! Che si discuta di contenuti. Forse che l'opposizione, sia essa di destra o di sinistra, si ritrova a corto di argomenti di fronte ad un governo del fare? Forse che non ha null'altro da opporre se non l'urlo fanatico del “tutto tranne Berlusconi”? Se non ci fosse Silvio, magari la smetterebbero di “rompere”, forse tornerebbero a fare politica normale, magari si parlerebbe di cose concrete, anziché solo e sempre di lui. Ma il loro “obbiettivo” e’ chiaro. Hanno pensato che denigrando continuamente Berlusconi, molti cambiassero idea. Sono partite le calunnie, le mille inchieste campate per aria, gli scandali, le escort, le leggi ad personam, il “bunga bunga”. Hanno avuto il compito facilitato da certi Pubblici Ministeri e dalla maggior parte dei media. Una “esplosione” atomica che avrebbe distrutto chiunque. Si inventano le accuse, le si diffondono con l’informazione schierata come un plotone di esecuzione. Le procure passano le informazioni che non provano nulla, i media le “pompano” e si crea il mostro da sbattere in prima pagina. Un circolo vizioso per distruggere il nemico. Ma gli italiani non ci sono cascati e, imperterriti e sempre piu’ numerosi, hanno continuato a votare Silvio. Sono stati cosi’ “fessi” da non accorgersi di aver esagerato perdendo qualsiasi credibilità. Se anche ci fosse stato un minimo di fondamento in tutte le loro accuse, si sono bruciati per la smania incontenibile di far fuori il loro nemico accecati dall’odio. L'opinione generale dell’italiano medio, cioè la maggioranza dell’elettorato, ammira le virtù pubbliche di Berlusconi e invidia quelle private. Certo Silvio ha le sue colpe, di sicuro non ha fatto tutto quello che aveva in mente. Scrissi piu’ volte che avrebbe dovuto presentare le riforme in parlamento e discuterle lì, anziché trattare all’infinito prima di presentarle. Ha dato l’immagine di essersi fatto trascinare nei tira e molla della politica delle chiacchiere e dei compromessi. Nonostante tutto, in questi due anni e mezzo e nei suoi governi precedenti, di cose ne sono state fatte tante, ma se ne potevano fare di più. La sinistra è maestra della disinformazione ed e’ riuscita a coprire, i grandi risultati raggiunti da Berlusconi, sotto una coltre puzzolente di “sterco”. Una certa parte della magistratura ha messo in piedi “teoremi” infondati e la stragrande maggioranza dei media sono stati la loro grancassa. Purché non si parli d’altro, purché si nascondano le cose buone fatte, purché si chiudiamo gli occhi ai cittadini. La sinistra ha infarcito la testa degli italiani di “fesserie”. Ha sovvertito i principi basilari della democrazia e li spaccia per “normale” politica. Non è affatto normale che un governo “democraticamente” eletto non sia libero di governare. Non è normale che dei parlamentari eletti per sostenere un certo programma di governo cambino idea. Non è normale che il presidente della Camera faccia politica attiva e si intromette nelle decisioni del governo. Non è normale che pretendano le dimissioni del Presidente del Consiglio per sostituirlo con uno non eletto. Non è normale che cerchino di formare un governo con i partiti che hanno perso le elezioni. Non è normale che pretendano di farlo senza passare per il voto. Non è normale che pretendano di stravolgere il voto degli italiani senza chiedere il loro parere. Speravano di esserci liberati dai giochi delle tre carte della prima Repubblica. Vengono a raccontarci che la nostra e’ una democrazia parlamentare, che i parlamentari non hanno vincolo di mandato. Basta, una buona volta, a raccontare “balle”. Basta con le “bugie” che gli avversari di Berlusconi raccontano ogni giorno. Hanno voluto far credere che Silvio era ed e’ il problema, non e’ cosi’. Il problema non e’ essere “berlusconiani” o “antiberlusconiani”, il problema e’ il tradimento del mandato elettorale che si vuole calpestare. La maggioranza silenziosa, che e’ poi quella che vota per Berlusconi, non manifesta in piazza, non spacca vetrine e non bruciare automezzi, attende “democraticamente” lo svolgersi degli eventi. Fa “schifo” vedere i “maneggioni” dei politicanti di professione impegnarsi per stravolgere la volontà popolare e porre l’Italia in grave pericolo sociale ed economico. A loro “frega niente un tubo” se l’Italia va in malora. A loro importa “occupare” il potere per appagare la loro “megalomania” e pensare ai loro “sporchi” interessi personali. Ma ci prendono tutti per “idioti”? Prima mettono in crisi il governo e poi ci vogliono far credere che lo fanno per il bene dell’Italia. Vogliono fare un governo di “salute pubblica” evitando le elezioni per affrontare meglio la crisi economica che continua ad infuriare. Se gli premevano tanto il bene dell’Italia, perché hanno messo in crisi un governo che governava anche piuttosto bene? Perché non l’hanno sostenuto? Questi “maneggioni” irresponsabili debbono stare attenti ad abusare della pazienza di chi e’ veramente “democratico”. C’e’ una cosa pero’ di cui possiamo gioire. Gli “eversori” ed i “traditori” sono stati “accantonati” dalle dichiarazioni del Presidente della Repubblica. Decisamente per loro non c’e’ piu’ futuro. Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

lunedì 20 dicembre 2010

Si sta per concludere la battaglia finale contro Berlusconi. I tre "pollastri" FiCaRu finiranno allo spiedo.

Il Globo & La Fiamma – Australia
Venerdi 10 dicembre 2010

Non sono Nostradamus, e’ che seguo attentamente gli avvenimenti politici e, quasi sempre, riesco ad intuire cosa poi accade. Il 20 agosto scrissi che dal 1994 era iniziata la lotta tra il “vecchio” e il “nuovo” e che da luglio 2010 era iniziata la battaglia finale per far fuori Berlusconi odiato per il “nuovo” che rappresenta. Da fastidio alle “caste” installatesi al potere da molti anni. Se vince Berlusconi finirà la “cuccagna” dei “maneggioni” della prima Repubblica. Le “caste” saranno sciolte: addio soldi e privilegi. La “casta” della magistratura, che ha fiutato il pericolo mortale, e vuol togliere di mezzo Berlusconi sgombrando la strada alla “restaurazione” del vecchio. E’ ormai chiaro a tutti, che gli avversari di Berlusconi, in primis Fini, sono uniti nella difesa ostinata del “vecchio” e dei loro “privilegi”. Loro vogliono far intendere, agli “ingenui”, che si tratta di una lotta “democratica” e di “moralità”. Per darla a bere al popolo, che considerano “fessacchiotto”, sostengono che sia necessario un governo di “salute pubblica” allontanando chi ha vinto “democraticamente” le elezioni. Pur di “sloggiare” Berlusconi, presidente del Consiglio per volontà degli elettori italiani, negli ultimi 16 anni hanno messo in atto tutte le strategie piu’ “illegali” e “calunniose” e lo hanno accusato di tutti i reati contemplati dal codice penale. Visto che non hanno avuto successo, hanno giocato l’ultima carta: Gianfranco Fini. “Gianfrego” ha messo in crisi la maggioranza, non per reali motivi di dissenso dell’azione di governo, come abbiamo ascoltato durante l’ultima riunione della direzione del Pdl, ma perché è accecato dall’odio verso Berlusconi. Il suo unico obiettivo è eliminarlo. La sua ostilità, “covata per anni”, è iniziata quando era vice primo ministro e ministro degli esteri. E’ “scoppiata” negli ultimi mesi del Governo Prodi per essere prontamente soffocata, “per opportunismo”, prima delle elezioni del 2008 ed è infine diventata “irrefrenabile” negli ultimi due anni, da quando “Gianfrego” si è messo in testa d’essere un grande statista. Quando Fini decise di andarsene (nessuno l’ha cacciato) e costituire il gruppo di Futuro e Libertà non immaginava minimamente a che cosa andava in contro perché non aveva una visione politica. Ha aperto una crisi al buio e comincia a intravvederne i limiti. Segnali lasciano supporre che si sia accorto di essersi ficcato in un vicolo cieco. Giorni fa con Pier Ferdinando Casini e Francesco Rutelli ha “costruito”, piu’ che il “terzo polo”, un “pollaio” di “pollastri” di razza FICARU. Che fantastico trio! Un ex fascista, un ex democristiano ed un ex tutto. Il “terzo polo”, ovvero “pollaio”, è fatto, ma i “pollastri” finiranno presto allo spiedo, comunque vada il 14 dicembre. Siamo ormai al countdown. Se Berlusconi sarà defenestrato i tre “pollastri”, cominceranno a beccarsi tra loro. Se Berlusconi resterà in sella, sarà certificato il loro fallimento. Ma, imperterriti, i tre “pollastri” FICARU continuano a chiedere le dimissioni del Governo prima del 14 dicembre e avanzano le più “strampalate” proposte come quelle di dar vita a governi tecnici, o di salvezza nazionale, o di armistizio. Perché questa insistenza? Perché continuano a richiedere le dimissioni se sono già fissate l’assemblea delle due Camere per discutere e votare, a Montecitorio la mozione di sfiducia e al Senato quella di fiducia? Se i tre “pollastri” pensano che la gente sia così “imbecille” da non capire cosa vanno cercando i FICARU, hanno una scarsa considerazione degli italiani e anche per questo saranno puniti quando ci saranno le elezioni. Con le dimissioni prima del 14 dicembre i tre “pollastri” otterrebbero due grossi risultati. Il primo: nascondere evidenti spaccature che esistono all’interno del FLI e dell’UDC, che con le dimissioni del premier non verrebbero alla luce. Il secondo è quello di evitare un diverso possibile risultato tra Camera e Senato. Sfiducia nella prima, fiducia nel secondo, che spalancherebbe la porta a nuove elezioni in un solo ramo del Parlamento. Fini, Casini e Rutelli (FI.CA.RU), sebbene abbiano molti tratti in comune, non condividono nessun obiettivo e strategia. Rutelli “Cicciobello” (nomignolo affibbiatogli da Prodi) e’ un “pollastro” qualunque ed in piu’ poco gli piace “fatica’”, vuole solo ritornare ad avere un po’ di visibilità. Casini, cresciuto alla scuola delle “greppie” democristiane, non possiede né il carisma né il polso per essere un leader. Si accontenterebbe di essere la bilancia tra destra e sinistra. Che poi sarebbe poter andare al governo ora con gli uni ora con gli altri, secondo le circostanze e le convenienze, cosa che ha già fatto alle recenti elezioni regionali. Condizione necessaria per il raggiungimento di questo scopo è abrogare il sistema elettorale attuale. Insomma, è essenziale ripristinare una certa quota di proporzionale, così che non siano gli elettori a decidere chi sarà il Premier che deve governare, ma lo stabilirà gli “intrallazzi” di palazzo tra i “maneggioni” degli oltre cento partiti che “rientrerebbero” in Parlamento dopo le elezioni. Fini, invece, sogna per Berlusconi una fine da “Piazzale Loreto”. L’insistenza con cui i tre “pollastri” FICARU chiedono a Berlusconi di dare le dimissioni prima del 14 dicembre si spiega anche con l’incertezza del voto a Montecitorio sulla sfiducia. Temono che molti deputati non abbiano alcuna voglia di “auto licenziarsi” (piu’ di un terzo non ha ancora maturato il diritto alla pensione). Tutto sommato il piu’ “pollastro” tra “Pierfurby” e “Cicciobello” e’ proprio lui: “Gianfrego”. I FICARU sono i degni eredi della Prima Repubblica e si dimostrano per quello che realmente sono: “maneggioni” apprendisti stregoni. Come possono pensare di andare avanti senza un progetto politico? Se Berlusconi ha trovato mille difficoltà per governare avendo il solo Fini a mettergli i bastoni tra le ruote, come faranno loro che non sono d’accordo su nulla? Vogliono poi “allargare” la maggioranza al “rottamato” e “mummificato” Pd costretto a rincorrere affannosamente Vendola e Di Pietro. All’evanescente e “spocchioso” Luca Cordero di Montezemolo. Al “fantasmagorico” Vendola. La realtà della situazione politica non sfugge ai parlamentari (bipartisan) che, per diverse ragioni, non vogliono andare a casa, e il 14 dicembre potrebbero esserci delle belle sorprese per i tre “pollastri”, in caso contrario si andrà al voto. Sarà quella l’ultima opportunita’ che avremo noi italiani per salvare l’Italia. Se Berlusconi non verrà ampiamente riconfermato, l’Italia piomberebbe in un pericoloso caos dal quale difficilmente potrà venirne fuori. La “puzza” delle quasi sicure elezioni, e’ giunta alle narici dei soliti eterni “aspiranti candidati” residenti all’estero che sono già in “fibrillazione”. Nel Pdl in Australia, appena saputo della nomina a responsabile estero del Senatore Juan Esteban Caselli, i “soliti vecchi noti” gli hanno fatto pervenire le loro piu’ vive “congratulazioni”. Ma non ci sarà piu’ niente da fare per le “mezze calzette”. C’e’ la ragionevole speranza che, finalmente, questa volta il Pdl verrà rappresentato da persone di sicuro valore professionale e stimate che potranno attrarre voti “bipartisan” dalla comunità italiana nel mondo ed anche in Australia. Non ci sarà piu’ trippa per gatti anche per i candidati del Pd. Sia per l’inettitudine dimostrata in questi anni dal Pd senza leader, senza idee e senza un programma tanto da essere “impresentabile”, e sia perché, dopo quattro anni in Parlamento, Nino Randazzo e Marco Fedi non hanno mantenuto una sola “virgola” delle loro promesse. Recentemente Fedi ha tentato una debole e patetica difesa per giustificarsi della mancata approvazione della legge sulla cittadinanza, accollando tutta la colpa (e te pareva!) al governo in carica. Spieghi perché non fu approvata durante il governo Prodi. Fedi onestamente deve dire la verità e smetterla di raccontare “frottole”. Nessun governo, fosse di sinistra, di destra, di centro o quant’altro, mai approverà quella legge. L’Italia non può permettersi di trovarsi sul “gobbone” milioni di “oriundi” italiani. A parte che d’italiano avrebbero ben poco se non un lontanissimo bisnonno. Infatti, non conoscono la lingua, la storia, gli usi i costumi ecc., ma una volta “italiani” potrebbero stabilirsi in Italia e, quindi, avere pieno diritto ad una pensione sociale, all’assistenza medica gratuita, alla casa ecc. ingigantendo il problema già insostenibile. Per la sola “riacquisizione” della cittadinanza, sin dal 1992 e’ in vigore una legge di cui in migliaia ne hanno già usufruito. La procedura da seguire e’ quella prevista dalla legge 91/1992 che all’art. 13 comma 1. lettera c, prevede quanto segue: “Chi ha perduto la cittadinanza la riacquista se dichiara di volerla riacquistare ed ha stabilito o stabilisce, entro un anno dalla dichiarazione, la residenza nel territorio della Repubblica”. Chi fosse interessato si rivolga al Consolato di appartenenza.

La sconfitta dei "Traditori" e dei "Maneggioni.

Il Globo & La Fiamma - Australia

venerdi 17 dicembre 2010


Come volevasi dimostrare: I tre “pollastri” FiCaRu sono finiti allo spiedo. Ma i tre, pur cotti a puntino, si consolano lanciando “Il Polo della Nazione” che altro non e' "Il Pollaio dei pollastri nazionali". Mentre Berlusconi ha lasciato a Casini la porta aperta (e molti deputati dell’Udc ne approfitteranno), ha chiuso per sempre con Fini che ora l’aspetta il calvario della fine del Fli (fliiii.....come il sibilo del serpente!!). I “finiani” sono devastati dai “regolamenti di conti” interni e molti, che si erano allontanati dal Pdl, ritorneranno all’ovile per irrobustire la maggioranza. Dopo aver messo a punto la “congiura” con i suoi degni “compari” (Casini, Rutelli e Bersani), Fini a Bastia Umbra decise di sferrare l’attacco finale intimando “sfrontatamente” a Berlusconi di dimettersi. Ma come scriveva Macchiavelli “per esperienza molte sono state le congiure, e poche hanno avuto buon fine”. Se l’attacco non riesce, gli effetti sono disastrosi per chi fallisce l’obbiettivo. Fini dovrà ora ricominciare tutto d’accapo da una condizione di debolezza e con una “ciurma” in stato di “ammutinamento” ormai consapevole che non ha piu’ futuro. Moffa ha chiesto le dimissioni di Bocchino. Anche Fini dovrebbe dimettersi sia dal Fli e sia da presidente della camera, non lo farà perché e’ uomo viscido e senza dignità. Il Fli ormai e’ un “inutile” partito d’opposizione. Non può tornare col centrodestra e non serve alla sinistra e neppure alla magistratura, perché non è piu’ utile a far cadere il governo. È solo una “barchetta” in difficolta’ in mezzo ad un mare tempestoso. Nessuno più intervisterà Bocchino. Nessuno più vorrà sapere come la pensa Granata. Al Senato il risultato era scontato, ma bisogna registrare che è andato ben oltre le previsioni. I voti a favore del governo sono stati 162 contro 135 e se aggiungiamo ai voti contrari i dieci finiani che si sono astenuti, si vede bene che il divario resta ugualmente notevole. Alla Camera si è avuta la sorpresa. I voti a favore del governo sono stati 314 contro i 311 dell’opposizione (2 gli astenuti). E’ una vittoria morale ma “soprattutto” politica. E’ una risposta alla vecchia politica fatta dai “maneggioni” con agguati, intrallazzi, intrighi di palazzo. E’ un colpo mortale al tentativo di legittimare il tradimento. E’ la giusta fine di Fini e della sua setta di “irresponsabili”. Avete ascoltato il discorso del “ducetto spara balle” Bocchino? Un folle esaltato tale e quale a Di Pietro, anzi, peggio. Quello del 14 dicembre e’ un risultato “assoluto” ed importante per Berlusconi e per il suo governo che mettono a tacere tutti coloro che lo davano per “bollito” e che, secondo “Gianfrego” Fini, perseguiva solo i suoi interessi e non rappresentava piu’ i valori del centrodestra. E’ un valore di centrodestra svendere al cognato una casa del Partito? E’ un valore del centrodestra negare la truffa, giurare di dimettersi e poi, di fronte all’evidenza, non farlo? E’ valore di centrodestra che il presidente della Camera minacci un dirigente Rai per fare avere alla suocera un appalto da un milione e mezzo di euro? È un valore del centrodestra se Fini sottrae dal conto di AN oltre centomila euro per comprarsi una vettura Bmw, che poi gli e’ stata tolta con un atto giudiziario? E’ un valore del centrodestra farsi pagare, come fa Bocchino, i debiti del proprio giornale (Il Roma di Napoli) con soldi pubblici sottratti al volontariato? È un valore del centrodestra usare, come fa Fini, le strutture della Camera per convincere i deputati a lasciare il Pdl e confluire nel Fli? È un valore del centrodestra mettere a disposizione della sinistra i voti ottenuti da elettori “convintamente” berlusconiani? È un valore del centrodestra tradire? Tutti gli interventi degli oppositori, che abbiamo potuto ascoltare in diretta, grazie ad Internet, alla luce dei risultati, appaiono del tutto ridicoli e penosi. Il piu’ “esemplare” e’ stato quello di Di Pietro che un “colluso” Presidente della Camera gli ha permesso di vomitare insulti e parolacce contro Berlusconi ed il governo. Ha fatto bene l’intera maggioranza ad abbandonare il Parlamento, rientrando soltanto quando quel "matto" ha terminato il suo vergognoso ed incivile “sproloquio”. Cosa dire dell’intervento di quel “poveretto” Bersani. Piu’ che il leader di un partito e’ sembrato un “dimesso” presidente di una “bocciofila”. E’ quello dell’ormai “patetico e vanesio” pieno d’odio leader “minimo” D’Alema? E’ incredibile che ci sia ancora il 24/25% di italiani che esprimono la “intenzione” di votare per il Pd, per un partito “rottamato”, “mummificato” senza idee, ne’ strategia, ne’ programma e ne’ leaders. Di sicuro il “merito” sta nello “odio” che i “fans” del Pd nutrono per Berlusconi e non dalla razionalità. Si spera che il 14 dicembre sia la fine delle manovre dei “maneggioni” che volevano far credere al popolo“fessacchiotto”, come loro pensano che sia, che Berlusconi non era piu’ in grado di governare. Per questo, secondo i “maneggioni” era necessario un “governo di responsabilità” composto da “irresponsabili” e “traditori”. Oppure di un “governo di larghe intese” che per essere chiari significa “inciucio” con chi, perse le elezioni, ritiene sia l’unico mezzo per andare al potere. Si proponeva anche un “governo tecnico” composto da personaggi che non avrebbero dato garanzia di professionalità, competenza e imparzialità. Alla fine e’ stato anche invocato un “governo di armistizio”, da coloro che “unilateralmente” avevano dichiarato la guerra e poi chiedono l’armistizio quando si sono resi conto che stavano per “perdere”. L’armata Brancaleone dei “maneggioni”, che voleva “cacciare” il legittimo governo votato democraticamente dagli italiani, ha subito una sconfitta morale e una lezione politica esemplare. Il 14 dicembre passerà alla storia come un’importante vittoria anche per la democrazia, così pericolosamente minacciata. Immaginiamoci, infatti, cosa sarebbe successo se avesse vinto lo schieramento “Fini, Casini, Rutelli & Bersani”. Altro che tradimenti reciproci, ci sarebbe scappati anche i morti. Una destra “fascista”, “fanatica” e "traditrice" che si allea con la sinistra “forcaiola”. Tre “pollastri” Fini, Casini e Rutelli, nello stesso pollaio a “spennarsi” per la leadership (lo vedremo tra poco). Una sinistra che non può fare a meno dell’ala estremista, la dimostrazione ultima sono stati i cortei che hanno messo a ferro e a fuoco Roma e non solo, proprio il 14 dicembre mentre nel Parlamento si votava. Vogliono il ritorno al proporzionale per far entrare nel governo i “No Global”, “Rifondazione Comunista”, i “Verdi” e i “Fratelli musulmani”. Insomma, le basi per la guerra civile, altro stabilità di governo!! Tutto questo e’ stato allontanato. Anche questa volta la buona stella che protegge l’Italia e’ stata rappresentata da Silvio Berlusconi. Il voto del 14 dicembre ha anche conseguenze politiche importanti. Con la riconfermata forte maggioranza al Senato, Napolitano non se la sentirà di far formare un qualunque altro governo. Dunque, tutti i governi di “fantasia” saranno state soltanto delle “favole”. Ora si e’ aperta una fase nuova, che Berlusconi potrà gestire con maggiore relativa tranquillità. Cosa farà il Premier consapevole che con soli tre soli voti di maggioranza gli sarà difficilissimo se non impossibile governare? Il primo tentativo e’ di “allargare” la maggioranza aprendo la porta alle “colombe finiane” che vorranno rientrare. Tenterà poi di convincere Casini, ma soprattutto gli scontenti nell’Udc e degli altri moderati in altri partiti, di far parte del governo assegnandogli qualche incarico governativo o ministero. Sempre che si riuscirà a stabilire un patto chiaro e di reciproca soddisfazione e che sia approvato dalla Lega di Bossi, altrimenti Berlusconi sarà costretto a chiedere elezioni anticipate. Infatti, ha già in preparazione un nuovo simbolo e nuovo partito in vista delle elezioni di primavera. Bisogna attendere i primi di gennaio 2011 per sapere quale sorte aspetterà all’Italia. Ma per fortuna per ora il pericolo maggiore e’ stato scampato.

lunedì 11 ottobre 2010

Lo sport nazionale italiano? Insultare Berlusconi. Non hanno capito che per batterlo debbono fare politica seria e non deriderlo.

“L'uomo è per natura un animale politico” sosteneva Aristotele. Gli antichi eleggevano i migliori e i politici non erano pagati e non avevano benefici di sorta. Da allora sono di molto cambiati i tempi ed oggi sarebbe assurdo far gestire la politica esclusivamente a dei “volontari”. E’ piu’ realistico, se qualcuno lavora per l’interesse generale, percepisca un “giusto” compenso, senza pero’ raggiungere gli “eccessi” retributivi attuali, tanto da considerare “casta” predatrice i politici. Potrebbe essere “parzialmente” giustificato lo stipendio che percepisce una parte dei parlamentari che fanno parte della maggioranza, che possiamo immaginare abbiano qualche impegno, ma non riusciamo a capire come “caspita” passano il loro tempo tutti gli altri. Rimaniamo “sconcertati” di quello che accade oggi in politica, ma non c'e' niente di nuovo sotto il sole se già, nel 1300, Dante Alighieri scriveva: “Ahi serva Italia/di dolore ostello/nave senza nocchiere in gran tempesta/non donna di provincia ma di bordello". Se anche oggi, piu’ o meno, siamo nella stessa situazione e’ dovuto al “caos” che si e’ accentuano da quando, da circa 16 anni, e’ iniziato lo “sport nazionale” praticato “assiduamente” giornalmente dagli avversari politici di Berlusconi: deriderlo ed insultarlo per qualsiasi cosa dica e faccia e accollargli tutti i guai italiani. Si arrabbiano tanto da strapparsi le vesti se racconta barzellette o se si “appisola” in Parlamento (e’ lunga negli anni la galleria fotografica dei “premier” o parlamentari ritratti addormentati o supposti tali) no, a Berlusconi non gliela si passa. E’ un mistero che l’opposizione veda costantemente la pagliuzza negli occhi di chi non sopporta quando e’ completamente cieca per la trave che ha nei suoi occhi. Gli “antiberlusconiani”, da “saccenti e spocchiosi” quali sono, si rattristano nell’ascoltare barzellette, ancor di piu’ se a farlo e’ Berlusconi. Sono persone “tetre” ed “incazzate” dalla mattina alla sera, che amano il “falso serioso”. A corto di argomenti validi e seri, non gli rimane altro che contestare il premier in tutto e per tutto. Berlusconi sbaglia come ogni essere umano, ma nessuno crede che una persona intelligente come lui le sbagli tutte. Sì, per gli avversari politici il premier sbaglia sempre a “prescindere”. Non si accontentano di affermare solo questo, lo giudicano un buffone, nano, ladro, imbecille e gli affibbiano mille altri epiteti. In fine, per concludere “democraticamente” aggiungono che sono degli emeriti “idioti” chi lo vota, i soli “intelligenti” sono loro. Come si spiega, allora, che gli “intelligentoni” sono finiti immersi nella “cacca” sino alla bocca? La risposta e’ che non hanno mai fatto “politica”, ma soltanto “chiacchiere e pettegolezzi”. La cosa ancor piu’ grave e’ che non si fermano qui. A parte la solita stampa (si insiste nel dire che sia controllata da Berlusconi) che ne inventa una al giorno per metterlo alla berlina (continuando l’azione “terroristica” di “sputtanamento” dell’Italia in tutto il mondo), se si naviga in Internet se ne leggono di tutti i colori, cose da “pazzi” deliranti come quelle su “Micro Mega”. Sono capaci persino di scrivere che: “Fateci caso: ogni volta che Berlusconi è in grave difficoltà, o gli vola un Duomo in faccia, o un suo sgherro sembra rischiare la vita”. C’è gente che si augura la morte di Belpietro (direttore di “Libero”) e di tutti quelli che la pensano come lui. Gente che mette online pagine che incitano l’eliminazione fisica dell’avversario. C’e’ chi fa manifestazioni di piazza inneggiando alla rivoluzione, alla presa del Palazzo esibendo tanto di forca per impiccare i “nemici”. Sergio Marchionne, CEO della Fiat, ha colto nel segno: “Hanno aperto gli zoo e tutti gli animali ora sono per strada”. Poveracci, sarebbero da commiserare se non destassero seria preoccupazione. Le teste vuote quando si nutrono di solo odio, prima o poi sfociano nella violenza. A questa “masnada” di psicopatici gli sarà venuto un travaso di bile quando avranno ascoltato in Tv, a “Che tempo che fa”, il “laburista” Tony Blair. “Smettetela di parlare di scandali e cominciate a parlare di politica. La gente legge tutte queste cose, quello che si fa e si dice, i grandi titoloni sui giornali, be’ onestamente, quello che ho imparato in dieci anni, ed era anche per me fonte di enorme preoccupazione quando leggevo titoli a caratteri cubitali, mi preoccupavo moltissimo, be’, dovremmo avere fiducia nella gente, perché alla fine, loro leggono, possono anche essere divertiti dalle notizie, dai titoli, ma poi tutto finisce nel cestino della carta straccia quando si arriva a votare. Quando si vota la gente pensa a chi ha la politica migliore per il futuro. Si vince cosi’. E sono stati costretti ad ingoiare un rospo grosso cosi’ quando Blair ha detto che Berlusconi: “Quando ero primo ministro e lui presidente del Consiglio è stato un buon amico. E quando ha detto che avrebbe fatto qualcosa per noi, la sua parola l'ha mantenuta”. L’opposizione, se vuole battere Berlusconi, si sforzi di fare “politica” seria e diventare credibile presentando programmi concreti e realizzabili. Seguitare “esclusivamente” ad insultare e deridere l’avversario, visti i risultati a cui e’ giunta, e’ continuare ad “autodistruggersi”. Non basterà una nuova “ammucchiata” se poi non riusciranno a trovare l’accordo su nulla e decidere niente. Il programma con il quale il Pdl ha vinto le elezioni del 2008 rimane valido tuttora. Se non sarà possibile completarlo non e’ dovuto certamente per incapacità o mancanza di volontà di Berlusconi, ma per l’assurda e “deleteria” sfrenata ambizione e l’invidia di Gianfranco Fini che l’ha “sabotato”. E’ cosa risaputa che in politica la mancanza di lealtà, di morale, di correttezza e’ la “normalità”. In politica e’ stupido avere dei rancori, devono prevalere gli “interessi generali del Paese” piu’ che i “sentimenti personali”. E’ per questo che Berlusconi, dopo essere stato “tradito” da Umberto Bossi nel 1994, ha stretto con lui una solida alleanza che dura da anni. E’ per questo che Berlusconi potrebbe “riallearsi” con Pierferdinando Casini e viceversa. Se l’operazione fosse conveniente, i due farebbero finta di dimenticare gli screzi e gli insulti passati. Ma se in politica si può “perdonare” all’avversario che ha perseguito i suoi scopi senza il minimo scrupolo, ingannando, tramando e mentendo, perché fa parte del gioco, non e’ assolutamente possibile avere accordi con chi agisce per motivazioni “infantili”, per “superbia” ed “invidia” perché dimostrerebbe di essere del tutto “inaffidabile” anche come solo avversario. Con un tipo simile, pieno di odio, e’ impossibile ogni rapporto. E’ soltanto una “calamità” da evitare. Anche se il governo dichiara di poter andare avanti, di fatto tutti i partiti politici sono già in campagna elettorale ed e’ cosi’ iniziata la “fiera” dell’ipocrisia che risulta tanto evidente leggendo alcune dichiarazioni di “leader” o presunti tali. Come può, ad esempio, Fini pensare di essere credibile quando dichiara che: “L’obbiettivo deve essere l’interesse generale”. E richiama tutti “al dovere di stretta collaborazione istituzionale” blaba, blaba…quando e’ lui l’unico responsabile della “caduta” (prossima ventura) di un governo che stava operando bene e che poteva realizzare le tanto attese e necessarie riforme prima della fine della legislatura? Non so quanti voteranno Fini, eppure, assurdamente, qualcuno lo farà. La fusione di Forza Italia con Alleanza Nazione ha prodotto una riduzione degli incarichi direttivi all’interno del partito unico (Pdl). Ed e’ cosi’ che si e’ creata una massa di “arrabbiati” che minacciano di aderire a “Futuro e libertà per l’Italia”. Il Fli potrebbe rappresentare, sul territorio nazionale e anche all’estero, un “polo” di attrazione per i molti scontenti nelle file berlusconiane. Ma quanti saranno? Aderiranno al Fli per ritornare a fare i “capetti”? Lo faranno per appagare il loro orgoglio e tornaconto personale o per fare l’interesse generale del Paese? Come si presenteranno agli italiani? Di quali ideali e di progetti parleranno? Sicuramente quello che a loro interessa e’ il denaro, le auto blu’, i voli gratis e “vivacchiare” agiatamente in Parlamento, in qualche regione o in un ente. Accennavamo che potrebbero essere imminenti le elezioni politiche, e cosi’ anche all’estero sono iniziate le grandi manovre. Per l’ennesima volta l’organizzazione (si fa per dire!) del Pdl nel mondo e’ stata completamente azzerata. Al momento non c’e’ piu’ nessun che possa considerarsi “coordinatore”, soltanto può dichiararsi “sostenitore” del Pdl. A breve verrà reso noto chi sara’ il nuovo responsabile per l’estero che, presumibilmente, poi nominerà i vari “coordinatori” nelle quattro circoscrizioni estere. Dopo i “madornali” errori commessi dal centrodestra nelle due precedenti elezioni, confidiamo che abbiano fatto tesoro di quelle "tragiche" esperienze, e ci auguriamo che questa volta vengano selezionati candidati di “alto” valore e di riconosciuta’ professionalità. Persone “carismatiche” capaci di attrarre voti di tutti gli elettori, non solo di quelli di area centrodestra. Da alcuni mesi si parla dell’ex senatore Santo Santoro al quale potrebbe essere conferito l’incarico di “coordinatore” unico del Pdl per la quarta circoscrizione estera. Sarebbe, quindi, affidata a lui la selezione dei quattro candidati del Pdl e lui stesso potrebbe far parte della rosa. Per motivi vari, Santo Santoro e’ combattuto se accettare o meno l’eventuale incarico. Se gli venisse conferito e’ auspicabile che accetti nell’interesse generale della comunità italiana.

venerdì 1 ottobre 2010

Anche se ha ottenuto la fiducia per Berlusconi sara' impossibile governare. "Gianfrego" e' "un ladro di sogni" come ha scritto Marcello Veneziani.

Nei 342 voti incassati dal governo risultano decisivi quelli dei “finiani” e del “Mpa” (Movimento per le Autonomie) di Raffaele Lombardo (attualmente “governatore” della Sicilia), il che vuol dire con “certezza” che a primavera 2011 si andrà all’elezioni politiche. E’ evidente che il governo non potrà “governare” dal momento che sarà “immobilizzato” da continui ricatti. Se tutto quello che e’ capitato negli ultimi giorni e mesi precedenti non fosse stato sufficiente per capire che il governo non ha piu’ i numeri per governare, la conferma sta nei mancati applausi dei “finiani” al discorso di Berlusconi e nei commenti “ironici” che si scambiavano. Altro che riforma della giustizia condivisa dall'intera maggioranza, altro che giro di boa. Si e’ toccato con mano che per Fini e per i suoi, come per tanta parte dell’opposizione, non e’ “prioritario” il bene dell’Italia. Non sono interessati a renderla un Paese diverso, libero da burocrazie illiberali, da vincoli sul lavoro e sull'economia, da centralismi, statalismi e assistenzialismi. C’e’ chi vuole un’Italia nuova, libera e liberale, e chi ancora e’ aggrappato ai suoi piccoli privilegi personali, alle rendite di posizione e all’antica visione della politica della prima Repubblica. Occorre che gli elettori se ne rendano conto. Se alle prossime ormai inevitabili elezioni non daranno a Berlusconi la maggioranza assoluta per governare senza essere ricattato da alcuno, compresa la Lega Nord, l’Italia non avrà piu’ futuro. Nel dibattito parlamentare di mercoledì abbiamo constatato che non esiste alternativa a Berlusconi, considerato che e’ “inesistente” una vera opposizione che possa sostituirlo. Anche agli ultra “antiberlusconiani” sempre e comunque a prescindere, non può sfuggire la “manfrina” che stanno mettendo in atto i Pm (Pubblici Ministeri) romani che indagano sulla “truffa aggravata” a danno del partito di AN. E’ “irrilevante”, per non essere “determinante” come prova della truffa, se Giancarlo Tulliani, il cognato di “Gianfry”, sia o no il proprietario dell’appartamento di Montecarlo. Tutt’al piu’ questo potrebbe costituire una “aggravante” che costringerebbe il “moralista” Fini alle dimissioni come ha dichiarato nel video messaggio: “E se dovesse emergere con certezza che Tulliani è il proprietario e che la mia buona fede è stata tradita, non esiterei a lasciare la Presidenza della Camera”. Chi ha letto, anche in minima parte, le migliaia di pagine pubblicate da tutti i giornali (la “libera” stampa, che si era “imbavagliata” e snobbava l’affare, alla fine e’ stata “costretta” ad occuparsene), non ha piu’ nessun dubbio che la “truffa aggravata” c’e’ stata e la prova sta nel fatto, “incontestabile”, che l’appartamento di proprietà di AN, e’ stato “svenduto” ad un prezzo di 4 o 5 volte inferiore a quello di mercato. Ma ci pensate se in una cosa del genere vi fosse stato coinvolto Silvio Berlusconi? I Pm avrebbero già chiuso l’inchiesta rinviandolo, giustamente, a giudizio senza se e senza ma. I magistrati inquirenti stanno invece “traccheggiando” accampando la scusa che attendendo da Montecarlo la valutazione “ufficiale” dell’appartamento, cosa che sarebbe facile determinare consultando via Internet il mercato immobiliare del principato. Vogliono farci passare da stupidi? E’ come se i Pm, per stabilire se la Ferrari 458 Italia (197mila Euro) di Tulliani sia o no sia piu’ veloce di una Fiat Panda, non possano stabilirlo da soli, ma “pretendono” una relazione tecnica “ufficiale” dalla Ferrari ed dalla Fiat. Sapete perché la stanno portando alle calende greche? Debbono lasciare a Fini il tempo necessario per finire il “lavoro” commissionatogli dalla “cosca eversiva”. Deve far cadere il governo Berlusconi e, sino a quel momento, debbono mantenerlo “politicamente” in vita. Se ai magistrati giungesse la “certificazione” ufficiale del valore di quell’appartamento, si troverebbero costretti ad accusare Fini di “truffa aggravata” al suo stesso partito. Viene il sospetto che questa indagine non si concluderà rapidamente, oppure mai. I documenti andranno avanti e in dietro da Montecarlo, qualcosa si perderà per strada, i tempi si allungheranno e alla fine tutto potrebbe risolversi in una bolla di sapone. "La Repubblica” si chiede se in Italia i cittadini siano tutti uguali davanti alla legge. Davanti alla legge dei codici non so, davanti alla legge della sinistra sicuramente NO! State tranquilli, se Fini farà “saltare” Berlusconi, finirà tutto a tarallucci e vino, ma se Fini troverà un accordo con Berlusconi, gliela faranno pagare. Il favore che la Magistratura sta facendo a Fini e’ che vogliono che faccia cadere il governo e cosi’ non sarà mai approvata la riforma della giustizia. Ho visto Fini sul web come un Bin Laden qualunque. A parte che la scelta denota vigliaccheria per essere sfuggito al contraddittorio e alle domande dei giornalisti ma, come al solito, ha parlato di aria fritta e non ha spiegato nulla. A guardarlo come si muoveva e a sentire quello che diceva, e come lo diceva, era evidente che era in disagio e questo capita a chi non sta dicendo la verità. Era “falsamente” conciliante: “Chi ha irresponsabilmente alimentato questo gioco al massacro si fermi, fermiamoci tutti prima che sia troppo tardi. Fermiamoci pensando al futuro del paese”. Sei in ritardo di circa due anni “Gianfrego”! Dov’eri ai tempi quando Zappadu distribuiva migliaia di foto “private” di Berlusconi? Dei “Papi” di Noemi, della D'Addario e del mafioso Spatuzza? Hai detto la stessa cosa, allora? No, te ne stavi spaparanzato su una sedia a ridere con un magistrato, aspettando la “bomba atomica” che lì a poco avrebbe spazzato via il Premier attaccato su cento fronti diversi. Ti fregavi le mani, sicuro che era arrivato il tuo turno per “scalzare” Berlusconi. Cosi’ come Boffo predicava di morale e poi si e’ scoperto che s’era beccato un decreto penale di condanna per “stalking” dal tribunale di Terni, tu predicavi di legalità, ma che cosa hai combinato a Montecarlo? Per fortuna che, grazie al “Il Giornale” a “Libero” e a “Dagospia” e a tutte le voci libere, dopo lunga battaglia hanno fatto crollare il muro alzato dall’informazione che si dichiara “libera” e che si era invece “imbavagliata” per proteggerti. Nel videodiscorso di Fini mi ha sconcertato una sua affermazione: “Ma, sia ben chiaro: non è stato commesso alcun tipo di reato, non è stato arrecato alcun danno a nessuno. E, sia ancor più chiaro, in questa vicenda non è coinvolta l’amministrazione della cosa pubblica o il denaro del contribuente. Non ci sono appalti o tangenti, non c’è corruzione né concussione”. E con la faccia di bronzo che si ritrova ha aggiunto: “Tutto qui? Per quel che ne so tutto qui”. Semplicemente vergognoso! Fini, non vuol dimettersi perché sa che sparirebbe dalla vita politica. Vuole continuare a mantenere una posizione di comodo: fare il presidente della camera, che e’ un ruolo super partes ma, contemporaneamente, insistere a fare un volgarissimo doppiogioco provandole tutte per far fuori il governo. Tant’e’ che il Pd gli fa falsi inchini, trattandolo come l’utile idiota del momento. Non sono mancati al suo discorso gli “estimatori” nella sinistra che hanno preso le sue difese, in testa Enrico Letta e il sempre “grande” Casini. Povera Italia se simili “quaraquaqua’” ce li trovassimo a governare l'Italia. Ma il colmo del ridicolo lo raggiunge il giornalista de “La Repubblica” Giuseppe D’Avanzo. Scrive che Berlusconi e un po’ tutte le imprese italiane e mondiali hanno costituito nei paradisi fiscali società off shore. D’Avanzo dimentica di aggiungere che Berlusconi non segue piu’ da anni direttamente le sue aziende e dimentica che Berlusconi non ha mai dato lezioni a nessuno di moralità. Gli italiani conoscono molto bene il suo passato e, ciò nonostante, lo hanno sempre votato in massa, considerando secondari i suoi peccati rispetto ai suoi meriti. Per Fini il discorso cambia radicalmente. Si e’ messo a fare prediche da “moralista”, quando sapeva di non avere le carte in regola. Fini l’ha fatta grossa, ma ciò che e’ piu’ grave e’ il nascondere la verità agli italiani. Può la terza carica istituzionale essere occupata da un bugiardo? Nel video messaggio ci fa sapere di avere la coscienza a posto. Che faccia di tolla! Povero D’Avanzo! Per difendere “l’amico” accusa l’avversario di aver fatto le stesse cose. Il suo odio per Berlusconi lo acceca e, addirittura, supera quello di Marco Travaglio. Cosa succederà a D’Avanzo quando Fini si dimetterà per il cumulo delle prove contro di lui? Girano documenti che comproverebbero che il “cognatino” sia il vero proprietario dell’appartamento di Montecarlo, e cosi’ i suoi stessi fedelissimi, per evitargli l’onta delle dimissioni forzate, lo invitano a dimettersi “volontariamente” perché possa dedicarsi a tempo pieno all’organizzazione del nuovo partito che nascerà martedì 4 ottobre. Il tutto sarebbe veramente delle bazzecole di fronte al problema principale: “Fini e’ un ladro di sogni”, come lo ha definito Marcello Veneziani. Ha svenduto il patrimonio di idee e di principi. Questa e’ la piu’ spregevole delle “truffe”!

lunedì 27 settembre 2010

Risposta dovuta a Giuseppe Cossari detto Joe "cavaliere" senza cavallo.

Il cavaliere “senza cavallo” Cossari Giuseppe detto Joe (anche lui da “rinnegato” ha cambiato il suo bel nome italiano) ha inviato una e-email (qui sotto riportata. Joe non sa scrivere ne’ parlare l’italiano ed e’ per questo che si serve di altri quando deve farlo) ad alcune persone nel tentativo di “ridicolizzarmi” e “denigrarmi”. Da vigliacco qual’e’ “accuratamente” ha EVITATO di spedirla anche a me (qui sotto l’elenco delle persone a cui l’ha inviata), ma mi e’ stata ugualmente girata da alcuni riceventi. Quando cito il nome di qualcuno in qualche documento, e’ mia abitudine informare gli interessati perché abbiano il diritto di replica se lo volessero fare. Cossari Giuseppe detto Joe, “pomposamente”, da sciocco qual’e’, “ostenta” il titolo di “cavaliere” come l’avesse ottenuto in conseguenza di sue gesta “eroiche” e di “meriti” eccelsi. Per ottenere il titolo, che tanto “pateticamente” sbandiera, e’ sufficiente inoltrare domanda al consolato allegando qualche lettera di referenza e “qualsiasi persona” può ottenere il titolo di “Cavaliere dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana” che non si “rifiuta” mai a nessuno. Qui di seguito in ordine d’importanza le onorificenze italiane: Ordine al Merito della Repubblica: Cavaliere; Cavaliere Ufficiale; Commendatore; Grand'Ufficiale; Cavaliere di Gran Croce; Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone. Ordine al Merito del Lavoro: Cavaliere del lavoro. Ordine Militare d'Italia: Cavaliere; Ufficiale; Commendatore; Grand'Ufficiale; Cavaliere di Gran Croce. Ordine di Vittorio Veneto: Cavaliere di Vittorio Veneto. Ordine della Stella della Solidarietà Italiana: Cavaliere; Commendatore; Grand'Ufficiale. L'Ordine al Merito assegna il titolo di Cavaliere del Lavoro a soggetti “che si siano resi singolarmente benemeriti”, segnalandosi “nell'agricoltura, nell'industria, nel commercio, nell'artigianato, nell'attività creditizia e assicurativa”. I requisiti per ottenere le decorazioni sono: 1) Aver tenuto una specchiata condotta civile e sociale; 2) Aver operato nel settore con decoro, autonomia e responsabilità per almeno vent'anni. 3) Aver adempiuto agli obblighi tributari ed aver soddisfatto ogni obbligo previdenziale e assistenziale a favore dei lavoratori; 4) Non aver svolto né in Italia, né all'estero attività economiche e commerciali lesive dell'economia nazionale.
Cossari Giuseppe detto Joe, ovviamente, non possiede nessuno di questi requisiti.

Cossari Giuseppe detto Joe soffre di una forma “egocentrica infantile”, ed esibisce titoli di nessun valore “sostanziale e morale” per rendere importante la sua persona, visto che non lo e’ minimamente. Se una persona e’ veramente “importante”, mi disse un giorno un notissimo importatore italo/australiano che ha negozi in tutta Australia da 40 anni, non ha bisogno di affiancare nessun titolo “onorifico” al suo nome.

Cossari Giuseppe detto Joe, anche lui, come i suoi colleghi Teresa Todaro Restifa e Luigi Casagrande, soffre di delirio di grandezza (MEGALOMANIA), ed ha una eccessiva considerazione di sé, che lo spinge ad attribuirsi azioni al di sopra delle proprie possibilita’, tanto da diventare “ridicolo” e degno di “commiserazione” il che potrebbe configurare i sintomi di un’infermità mentale.

Cossari Giuseppe detto Joe mi pone le seguenti domande a cui volentieri rispondo:
Mi chiedo per l'ennesima volta chi tu rappresenti nei tuoi interventi. La risposta è sempre la stessa: nessuno. Sei solo un povero pensionato dichiarato in bancarotta volontaria pur di non pagare le proprie pendenze giudiziarie. Hai chiesto donazioni all’ pubblico per poterti difendere in tribunale; non solo hai perso la causa ma non hai mai nemmeno reso pubbliche le donazioni ricevute dell’ pubblico . Suvvia, dicci quanto sei riuscito a racimolare: quanti sostenitori hai, disposti a farti beneficenza?

1) Nei miei interventi rappresento “esclusivamente” persone del tutto diverse da te, e, per fortuna, sono la stragrande maggioranza. Persone serie e oneste, i veri “Giganti” che hanno contribuito all’affermazione “positiva” dell’italianita’ nel mondo.
2) Mi “onoro” e sono “orgoglioso” di essere economicamente un “povero pensionato” che per assicurare un ottimo avvenire ai suoi cinque figli non ha esitato ad elargire sino all’ultimo centesimo per il loro successo. Non e’ “disonorevole” essere “poveri”, ma lo e’ “disprezzare” e “deridere” i “poveri” come fai tu Cossari Giuseppe detto Joe che, “falsamente ed ipocritamente” ti atteggi a “paladino” dei piu’ “bisognosi”.
3) Sono anche “orgoglioso” di essere la “vittima” che si e’ “beccata” una condanna per “diffamazione” da due noti MILLANTATORI per non aver avuto sufficiente denaro per difendersi. (Luigi Casagrande il falso ingegnere che per questo e’ stato costretto a dimettersi da cariche australiane e gli sarà tolto anche il titolo onorifico OAM australiano. Teresa Todaro Restifa recentemente ha provveduto a far sparire da “internet” tutte le tracce del titolo “nobiliare” ridicolo ed illegale di “Baronessa della corona di ferro” di cui si “fregiava” come lo “spacciarsi” da falsa Architetto). La colpa non e’ di chi “denuncia” i misfatti, ma di chi li “compie”.
Cossari Giuseppe detto Joe sai “benissimo” che sei tu il maggior responsabile di “questa mia condanna giudiziaria”. Da “vigliacco” dovresti vergognarti per esserti “rifiutato” di venire a testimoniare al processo, quando sei stato tu ed il tuo degno compare Aldo Di Biagio a diffondere il “sospetto” che Vittorio Favale aveva “maneggiato” per convincere Dario Rivolta a candidare (nel 2006) Teresa Todaro Restifa e Luigi Casagrande. Il “Magliaro” di Velletri, Vittorio Favale e’ lo stesso che, nel 2003, ti scelse come “uomo di paglia” per fondare gli Azzurri nel Mondo in Australia. Considerata la stima che aveva per te, non pensò minimamente a candidarti nel 2006 tanto che ti preferi’ a due MILLANTATORI.
4) Essendo vissuto abbastanza a lungo, so come vanno certe cose. Il tentativo dovevo farlo, ma come ne ero sicuro, nessuno dei miei “sostenitori” si sono resi disponibili a contribuire al pagamento dell’importo di $81,700 di cui ero stato condannato a pagare. Soltanto alcuni “veri” amici, che ho ringraziato di cuore e ai quali sarò sempre riconoscente, mi offrirono la loro disponibilità, ma ho potuto fare a meno del loro aiuto visto che ho potuto “pagare” dichiarandomi “volontariamente” in bancarotta.

Cossari Giuseppe detto Joe, ancora ti affanni a dichiarati “coordinatore del Pdl”. Sai benissimo che a Roma considerano te e gli altri ex candidati dei “falliti” e “fuori” dal Pdl perché avete “disonorato” il centrodestra e Silvio Berlusconi. Cossari Giuseppe detto Joe, il tuo posto e’ di “rimanere” a fianco del “traditore” Aldo Di Biagio.

Cossari Giuseppe detto Joe, non puoi rispondere sarcasticamente sulle “illazioni” che girano sul tuo conto. Se hai coraggio civile e’ tuo preciso dovere di fare una dettagliata ed “ufficiale” dichiarazione “documentandola”.

Cossari Giuseppe detto Joe, sono i personaggi “indegni” come te ed i tuo ex collegi “candidati” che hanno rovinato e continuano a rovinare la “buona” reputazione degli italiani nel mondo. Se vi rimanesse ancora un po’ di buon senso vergognatevi e scomparite per sempre.

NB: La tua ultima frase in (cattivo) inglese e’ sintomatica della tua cattiveria, malignità e di mente malata.


From: "Giuseppe Cossari"
Date: 22 September 2010 4:05:38 PM GMT+02:00
To: "'Cambiano'" , , "'RICKY FILOSA'" , , , , , , , "'roberto lisciandro'" , , , , "'ZULIAN'" , , , , , , "'ZACCHERA'" , , , , "'JOHN CAPUTO'" , , , , , , , , , "'SASSI CESARE Miami'" , , , , , , , , , "'Senatore MANTICA'" , , , , , , , , , , , "'Giancarlo Gallani'" , , , , , , , , "'ROMAGNOLI MASSIMO'" , , , , "'Gian Luigi Feretti'"
Subject: Without Prejudice

Cav, Joe Cossari
Justice of the Peace
Coordinatore Pdl Australia


Caro Pallotta
rispondere alle tue accuse al vetriolo è una perdita di tempo, tempo che non mi posso permettere di perdere dato che devo seguire i 155 mila abitanti di Knox, incontrare Ministri Australiani per definire finanziamenti di milioni di dollari a fondamentali progetti, firmare accordi con altre municipalità, svolgere il mio dovere di Giudice di Pace.
Per formulare delle accuse ci vogliono prove, prove che tu non hai. Dimostra quello che sostieni, produci documenti officiali delle forze dell'ordine australiane che comprovino le tue infamanti insinuazioni.
La comunicazione dell'INPS con i rilievi relativi alla gestione del mio Patronato immagino sia stata inviata al mittente sbagliato, l'INPS anziché rivolgersi al diretto interessato deve aver informato te dato che io non ne so nulla.
Mi chiedo per l'ennesima volta chi tu rappresenti nei tuoi interventi. La risposta è sempre la stessa: nessuno. Sei solo un povero pensionato dichiarato in bancarotta volontaria pur di non pagare le proprie pendenze giudiziarie. Hai chiesto donazioni all’ pubblico per poterti difendere in tribunale; non solo hai perso la causa ma non hai mai nemmeno reso pubbliche le donazioni ricevute dell’ pubblico . Suvvia, dicci quanto sei riuscito a racimolare: quanti sostenitori hai, disposti a farti beneficenza?
Caro Pallotta, ad ogni azione corrispondono delle conseguenze; sii dunque pronto ad assumerti la responsabilità delle tue parole nelle sedi adeguate. Altrimenti detto, ci vediamo in tribunale.

Cossari
Ps However please don’t despair ,be assured Mr Pallotta that the moment your disgraceful voluntary bankruptcy expires, you will have to respond to a Court of Law again. Mr Pallotta, this time I am going to ensure that you and your gutless friend hear and in Italy ? crawl back in the rat infested hole you came out of.
Without Prejudice

venerdì 24 settembre 2010

Il governo avra' una maggioranza "reale" o "presunta"? E' giunta la "fine" politica di Fini? Lo sapremo tra qualche giorno.

La prossima settimana non si deciderà soltanto la sorte del governo Berlusconi ma, soprattutto, dell’Italia. O il governo sarà sostenuto da una maggioranza ampia e “genuina” o dovrà ammainare bandiera e dimettersi. Il dramma vero non sta nell’eventuali dimissioni di Berlusconi, quanto nel rinvio delle riforme attese da anni che permetterebbero all’Italia di mettersi al passo con i tempi e al riparo dalla crisi economica globale scongiurando il pericolo dell’inabissamento. Se il governo otterrà la fiducia, vedremo subito se potrà andare avanti. Presenterà le riforme in Parlamento una dietro l’altra in rapida successione e quello sarà il momento della verità. Se si “traccheggiera’” per approvarle, sarà piu’ che evidente che la maggioranza era “presunta” e non “reale” e allora si andrà senz’indugio alle elezioni anticipate. E’ del tutto inesistente la probabilità che possa essere costituito un governo “tecnico” che nascerebbe “unicamente” per fare una nuova legge elettorale. Il presidente della Repubblica sarà costretto, suo malgrado, indire nuove elezioni dopo che avrà constatato che in Parlamento non esiste nessuna maggioranza che possa sostituire l’eventuale governo dimissionario. Per essere convinti di questo, basta osservare cosa sta accadendo nell’opposizione e, per ancora meglio capirlo, l’ha detto ben chiarito Di Pietro: “Il Pd e’ un partito in via di decomposizione”. Quindi, per “Tonino” il Pd e’ morto (come sostengo da mesi), visto che solo i “cadaveri” si decompongono. L’unico che nel centrosinistra ha ancora l’idee chiare e’ il “trentacinquenne” Sindaco (Pd) di Firenze Matteo Renzi: “Il Nuovo Ulivo fa sbadigliare è ora di rottamare i nostri dirigenti. Se vogliamo sbarazzarci di nonno Silvio, io così lo chiamo e non caimano, dobbiamo liberarci di un’intera generazione. Dobbiamo liberarci di D’Alema, Veltroni, Bersani e compagnia bella senza distinzioni”. “Sarcastica” e’ stata la reazione a Renzi dei “leaders”. E sono stati quasi tutti negativi anche i commenti al Sindaco di Firenze dei coordinatori Pd locali. Questo denota che anche la stragrande maggioranza dei “dirigenti” periferici hanno una mentalità retrograda del tutto scollata dalla realtà. Sono arcisicuro che quasi tutta la base degli elettori di centrosinistra sia completamente d’accordo con Renzi. Una nuova fase la vivrà la democrazia quando solamente persone capaci di parlare un linguaggio moderno e comprensibile diventeranno i “nuovi volti” del centrosinistra. Sono piu’ di vent’anni che i “soliti noti” stanno incollati su quella poltrona dopo aver “ampiamente” dimostrato di essere totalmente degli “incapaci”. Ma loro, per dimostrare che ancora hanno le idee chiare, tra poco faranno partire (cosi’ sperano) il “porta a porta” di massa, la “piu’ grande mobilitazione che un partito abbia mai promosso”, come promesso ad agosto da Luigi Bersani. Andranno casa per casa per raggiungere il piu’ alto numero di italiani e “lanciare” una proposta di governo. Ma quale, se ancora non ne hanno una? Per il momento, pero’, i dirigenti del Pd sono impegnati soprattutto a “scannarsi” l’un con l’altro. Veltroni, di nuovo uscito dal “loculo”, si e’ accorto che il Pd “viaggia senza bussola” e per superare questa fase, dice che occorre “avanzare proposte coraggiose e innovative” (perbacco!) a partire dal recupero della “vocazione maggioritaria per allargare l'area dei consensi” (aspetta e spera!). Nel documento che ha presentato con altre “mezze calzette”, prevede la creazione di un “movimento” (un altro?!) che coinvolga “forze interne ed esterne” al partito (cioè: la solita “ammucchiata”). Si va beh, come al solito chiacchiere e soltanto chiacchiere, ma ‘sto benedetto programma ce l’avete? Sarà di poche pagine oppure al solito di 281 dove c’e’ tutto ed il contrario di tutto? Berlusconi ha dichiarato che non ha dovuto fare alcun “calcio mercato” per acquisire parlamentari da altri partiti, sono stati in molti che gli hanno offerto la loro disponibilità. Sarò maligno, ma sono piu’ che certo che non l’hanno fatto per “senso responsabilità” o per l’amore dell’Italia. La cruda verità e’ che si sono “offerti” consapevoli, come sono, che alle prossime eventuali elezioni (imminenti o nel 2013), avrebbero poche probabilità di essere rieletti nei partiti in cui attualmente militano. Non e’ difficile prevedere che, alle prossime elezioni, i soli partiti che potrebbero aumentare le loro percentuali di voti sono soltanto il Pdl e la Lega Nord. Tutti gli altri le previsioni li danno vicini ad un forte tracollo e, quindi, pochi dei loro attuali rappresentanti rientreranno in Parlamento. Ecco spiegato perché Berlusconi e’ sicuro di ottenere una larga maggioranza sui cinque famosi punti “programmatici” che presenterà in Parlamento mercoledì 29 settembre data del suo compleanno. Per quella “mini” armata “Brancaleone”, che si sta staccando dall’opposizione per sostenere il governo, e’ una questione di “sopravvivenza” politica. “O Francia o Spagna, purché se magna” si diceva in Italia quando, contemporaneamente, c’era la dominazione francese e spagnola. Come scrissi nelle settimane precedenti, nessun partito e’ pronto per affrontare in questo momento le elezioni, tanto meno il “Fli” che, probabilmente, potrebbe rimanere “decapitato” del loro leader. Il cerchio, dell’affare Montecarlo, pian piano va chiudendosi. Gli indizi che si stanno accumulando cominciano ad avere la consistenza delle prove. Ormai ci sono documenti e testimoni a sufficienza per cui i magistrati dovrebbero interrogare Fini ed il “cognato”. Ma, invece, apparentemente, dimostrano la loro intenzione di non farlo. Sembra siano alla ricerca di appigli per archiviare il caso, attendono soltanto che il clamore si affievolisca. Infatti, la maggior parte della stampa ed i media di sinistra, hanno “imbavagliato” per lungo tempo la vicenda con un silenzio assordante. E’ ormai evidente a tutti che si e’ costituita una forte “coalizione” per nascondere la verità che, se venisse a galla, costringerebbe Fini a dare le dimissioni da presidente della Camera. In quel caso coinvolgerebbe anche Napolitano, che ha cercato di difenderlo e tentato di “imbavagliare” i media. Sta venendo allo scoperto un potere “mafioso” costituito da una certa stampa, da una certa opposizione e da certi apparati istituzionali per proteggere Fini che e’ considerato il solo che possa politicamente “eliminare” Berlusconi. Pensate per un solo attimo se fosse Silvio Berlusconi a trovarsi nella situazione di Gianfranco Fini. Vi immaginate che razza di “putiferio” sarebbe scoppiato e che cosa leggeremmo ogni giorno sui giornali “democratici” tipo “La Repubblica”, “Il Fatto quotidiano”, “La Stampa”, “Il Corriere della Sera” ecc. Come mai, invece, su questa vicenda i “dispensatori” della verità si sono “imbavagliati” non informando “correttamente” i loro lettori i quali debbono apprendere le notizie sullo sviluppo del caso da altre fonti? Certo che costoro, che si dichiarano convinti antifascisti, pur di esasperare la battaglia contro Berlusconi, si sono ridotti a difendere l’erede del “fascista” Giorgio Almirante. Ma i loro tentativi di salvare “Gianfry” potrebbero risultare del tutto vani, se fossero confermate le ultime notizie. Si tratta della lettera con cui L. Rudolph Francis, ministro della Giustizia di Santa Lucia, comunica al capo del governo e ministro delle Finanze dell'isola caraibica che il proprietario delle società Printemps ltd e Timara ltd altri non e’ che Giancarlo Tulliani, il “cognato” di Fini. Se questa notizia dovesse risultare vera (gli avvocati di Tulliani hanno già detto che il documento e’ falso, ma sembra che , in queste ultime ore, sia arrivata la conferma di L Rudolph Francis, autore della lettera), per “Gianfry” sarebbe “morte” politica certa. Verrebbe accusato di aver venduto l’appartamento di proprietà di AN "alla fua famiglia", (visto che lui risulta nello stato di famiglia dei Tulliani). per una “manciata” di noccioline dichiarando, successivamente, di non sapere chi fosse il compratore. Come potrebbe ancora occupare, non disonorandola, la terza carica dello Stato? Alcuni giorni fa “La Repubblica” riportava la notizia (risultata poi falsa) che il senatore Antonio Caruso aveva testimoniato di non aver mai riferito all’ex tesoriere di An, Pontone, di un’offerta di circa un milione di euro avanzata al partito per l’appartamento. Invece il senatore Caruso, al Pubblico Ministero, ha confermato punto per punto la dichiarazione che rilasciò a suo tempo al “Il Giornale”, ossia che fu lui a mettere al corrente Pontone di questa offerta milionaria. Franco Pontone, 83 anni, uomo di “altri tempi” si e’ dimesso “schifato” dal comportamento di Fini e sconcertato per essersi trovato in mezzo a società off shore, sospetti conti esteri, paradisi fiscali e intermediari finanziari: un “imbroglio”. Il modo in cui pubblica le notizie “La Repubblica” e’ da prendere ad esempio di come “non si deve fare” giornalismo. Di come inganna l’opinione pubblica, di come continua a fare “terrorismo” mediatico e di come continua a “sputtanare” l’Italia in giro per il mondo.

venerdì 17 settembre 2010

Abolire l'Art.67 della Costituzione per avere governi stabili. Il "gruppo di responsabilita' nazionale" e' come il mostro di Loch Ness.

Se il governo ha la maggioranza, e lo vedremo tra pochi giorni, ha il dovere di andare avanti, altrimenti non esiste altra soluzione che le elezioni anticipate. Berlusconi da giorni annuncia che sarà una maggioranza “ampia” quella che approverà i cinque punti che presenterà in Parlamento a fine di questo mese. Sono ottimista per natura, ma non lo sono affatto quando di mezzo ci sono i “politicanti” che sono capaci di tutto. Il “presunto” appoggio al governo compare e scompare come il mostro di Loch Ness. Penso si tratti di una messa in scena. Per molti partiti e’ troppo presto andare a votare a novembre, cosi’ cercano di guadagnare tempo per “organizzarsi”. Berlusconi fa affidamento sul cosiddetto “gruppo di responsabilità nazionale” formato da un numero imprecisato (aumenta e diminuisce ogni ora) di parlamentari non Pdl che renderebbero “ininfluenti” i voti dei “finiani”. Se cosi’ non sarà, l’arroganza dei “finiani” andrà alle stelle. L’articolo 67 della Costituzione stabilisce: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Probabilmente, e’ avvalendosi di questa facoltà che alcuni parlamentari, non appartenenti alla maggioranza, voteranno a favore dei cinque punti del governo. In questa occasione l’art. 67 giocherebbe un ruolo “provvidenziale” e positivo quando, in effetti, e’ il vero “responsabile” dell’instabilita’ dei governi. Negli ultimi giorni l’opposizione chiede insistentemente le dimissioni di Berlusconi. L’unico scopo e’ di favorire la formazione di un governo “tecnico” che rimarrebbe in carica “alcuni” mesi, “unicamente” per cambiare la legge elettorale in vigore prima di andare a nuove elezioni. Viste le esperienze passate, nessuno crede che “l’eventuale” governo tecnico duri “alcuni mesi”, considerato che i poveri “derelitti”, che sostengono questo progetto, non hanno ancora ben chiara quale legge vogliono. Poi, ogni giorno che passa, quasi unanimemente si e’ sempre piu’ convinti che non troveranno mai un accordo in niente, tranne in un punto: la legge non deve permettere di far vincere Berlusconi. Hanno diffuso ai quattro venti che la legge elettorale in vigore non e’ “democratica” per non permettere agli elettori di scegliersi i propri candidati. E’ risaputo che qualunque sia la legge elettorale, chi si candida “deve”, sempre e comunque, ottenere l’approvazione della segreteria del partito. Attualmente in Italia vige il sistema “maggioritario” e il partito o la coalizione che ottiene la maggioranza relativa (anche per un voto) ha diritto al 55% dei seggi. Mentre i partiti o le coalizioni che non raggiungono il 4% dei voti non entrano in Parlamento. Questa legge favorisce la semplificazione e la governabilità obbligando i partiti a presentarsi agli elettori in coalizioni indicando il loro premier. Permette ai cittadini una sorta di “elezione della maggioranza” e di conseguenza del governo. Nel sistema “uninominale” con l’indicazione della preferenza (che molti invocano) viene eletto il candidato che riceve più voti nel collegio. Non e’ prevista la soglia minima di sbarramento del 4% ne' il premio di maggioranza. Questo sistema favorisce un enorme frazionamento nel Parlamento che potrebbe essere costituito da moltissimi rappresentanti di partitini e questo crea l’ingovernabilità’. La selezione dei candidati, come già detto, viene sempre effettuata dalle segreterie, qualunque sia il sistema elettorale adottato. In quello “maggioritario” le segreterie stabiliscono la priorità dei candidati da eleggere. Se l’inseriscono ai primi posti della lista, hanno molta probabilità di essere eletti, poche sono le opportunità per gli altri. Nel sistema “uninominale” la vittoria va al candidato che ha riportato il maggior numero di “preferenze”, non importa in quale posizione si trovi nella lista. Ma quale garanzia ha l’elettore di votare per un candidato “onesto” ed “efficiente” se votasse con questo sistema? E’ risaputo che questo tipo di legge favorisce “esclusivamente” la candidatura di persone che dispongono di un “fracco” di soldi (suoi o degli sponsor) per sostenersi la campagna elettorale. Noi italiani nel mondo l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle quanto sia stato “inefficace” il sistema con la “preferenza” per i tanti “brogli” che ha generato. Le liste erano piene zeppe di “personaggi” che hanno dato il peggio se stessi, smaniosi com’erano di “acchiappare” una poltrona che soddisfacesse il loro ego ed ottenere fama, potere e soldi. Entrambi i sistemi non sono idonei, sia per scegliere i migliori candidati e sia perché, con l’attuale Costituzione, non assicurano la governabilità a chi vince le elezioni. Allora cosa fare? Piu’ che ricercare la migliore la legge elettorale (che non esiste) e’ indispensabile “cancellare” l’Art. 67 della Costituzione. Non dovrebbe essere piu’ permesso, a chi viene eletto in un certo partito o coalizione, di cambiare schieramento o di formare un nuovo gruppo o partito. Se non si trova piu’ bene nello schieramento in cui e’ stato eletto, deve dimettersi e lasciare il posto al primo dei non eletti della propria lista. Ecco che terminerebbe lo sport piu’ amato dei parlamentari quello di “saltare i fossi”. Cambiano schieramento per farsi i “casi propri” a discapito del Paese e di chi l’ha votati. Se poi si approvasse la riforma che permettesse l’elezione diretta del presidente del consiglio, al quale gli dovrebbe essere conferiti poteri piu’ ampi di manovra di quelli attuali, i governi italiani diventerebbero stabili come quelli delle democrazie piu’ avanzate. Prima di tutto questo e’ “indispensabile” affrontare il difficilissimo compito di formare la classe dirigente del futuro rivalutando il senso di “moralità” e di efficienza e che abbia un’ampia visione delle trasformazioni che stanno avvenendo in tutto il mondo. Nel giro di una settimana, il Pdl ha dato vita a tre momenti importanti di formazione per i giovani: “Atreju” a Roma, la “Summer School di Magna Carta” a Frascati e la “scuola di formazione politica” di Gubbio. Non c’e’ altro partito che oggi faccia altrettanto. Tra i numerosi giovani che vi hanno partecipato, sicuramente tra loro ci sono i futuri Parlamentari che andranno a sostituire l’attuale “folto” gruppo dei sessantenni ed oltre. Questi si “spacciano” per il nuovo, ma mirano soltanto a mantenere la poltrona e i doppi ed i tripli incarichi. La stragrande maggioranza di loro agiscano da scaltri “gattopardi” per far finta di “cambiare tutto per far restare tutto come prima”. E’ invece arrivato il momento del vero cambiamento. Tanto per iniziare bisogna migliorare la selezione della classe dirigente politica ed e’ con soddisfazione che notiamo che il processo e’ già iniziato. Infatti, l’attuale governo Berlusconi e’ composto da molti giovani ministri che stanno dimostrando di svolgere ottimamente il loro compito. Bisogna continuare su questa strada e aprire ai trentenni e quarantenni, ovviamente “esclusivamente” a quelli preparati ed in gamba che dimostrino di conoscere l'economia, la politica, le problematiche della globalizzazione. Gente con una visione del mondo piu’ grande del proprio collegio elettorale e che non hanno come obbiettivo “principale” il loro tornaconto personale. Saranno facilmente individuati, per essere allontanati, i giovani “arrivisti” (purtroppo sono molti) i “furbetti” che agiscono con “cinico opportunismo” peggiore dei “politicanti” che vorrebbero scalzare. Non bisogna neppure accantonare gli anagraficamente “vecchi” che hanno acquisito una grandissima esperienza da mettere a disposizione delle nuove leve. L’obbiettivo e’ vivere nel presente per proiettarsi meglio nel futuro. Ma tutto questo viene costantemente ostacolato dalle forze del “vecchio” che puntano dritte alla restaurazione della “prima Repubblica” senza che ci sia partiti in grado di potere assicurare un governo efficiente all’Italia. Al punto in cui siamo non basta soltanto “andare avanti” con (l’eventuale) appoggio del “gruppo di responsabilità nazionale”. Questi “volenterosi” (o “gattopardi”?) potrebbero scomparire da un momento all’altro. Bisogna recuperare lo spirito originario indicato da Berlusconi nel suo primo discorso del 6 febbraio 1994: “Il nostro Paese ha bisogno di fiducia e di speranza. Mentre venivo qui, ho pensato che c’era un matto che stava andando a incontrarsi con altri matti........È vera la tesi che le decisioni più importanti, le decisioni più sagge, le decisioni più giuste, la vera saggezza, non è quella che scaturisce dal ragionamento, non è quella che scaturisce dal cervello, ma è quella che scaturisce da una lungimirante, visionaria follia….abbiamo sentito che si profilava un pericolo: una nuova legge elettorale, dei politicanti incapaci di mettersi d’accordo, la possibilità che il nostro Paese fosse governato da una minoranza, da una minoranza che conosciamo bene, che ci avrebbe inflitto un futuro soffocante e illiberale……… Basta con la politica delle baruffe, delle parole, delle chiacchiere, dei veti incrociati, dei vecchi rancori, delle trattative sotto il tavolo: abbiamo sentito la voglia di una politica diversa, di una politica pulita. Abbiamo sentito salire da tutte le parti la voglia di un nuovo soggetto politico, abbiamo sentito venire dal Paese la domanda di risposte concrete ai problemi concreti del Paese. È per questo che oggi noi siamo qui, con la volontà di cominciare da qui un lungo cammino, un cammino di speranza e di fiducia nel nostro futuro”. Nonostante mille insidie il cammino della speranza continua. Continua anche la battaglia contro i “politicanti” di professione ed i “gattopardi” che stanno accanendosi per far rimanere l’Italia immobile.