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mercoledì 18 luglio 2012

Il ritorno di "Forza Italia"?

L’avevo scritto nel mio articolo del 29 luglio 2011 che bisognava ripartire dai contenuti del discorso di Berlusconi del 26 gennaio 1994 quando scese in campo per la prima volta fondando “Forza Italia”. Sino a quel momento ero sempre stato un “apolitico” ed “antipolitico”, ma l’11 febbraio 1994 fondai (autorizzato) il “Club Forza Italia” di Sydney. Credevano di averlo “eliminato” per sempre invece gli hanno dato il tempo di “rivalutarsi” e tornare alla “riscossa”. Si era detto che il “berlusconismo” era finito ed invece i sondaggi danno il Pdl al 30% se Berlusconi scendesse di nuovo in campo. La percentuale sarebbe insufficiente per vincere le elezioni, ma abbastanza consistente da condizionare qualsiasi ipotesi di alleanza dopo il voto del 2013. Angelino Alfano, nonostante le sue “indubbie” ottime qualità di “uomo” e di “politico”, non e’ riuscito a dare la “carica” al Pdl e con lui neppure quella folta pattuglia di 40/50enni che avrebbero dovuto portare nuova linfa per “svecchiare” il partito. E’ evidente che non basta essere “giovani”, occorre avere altre qualità alcune “innate” altre che si acquisiscono con l’esperienza. E’ bastato un accenno di una candidatura di Berlusconi per generare “terrore” e “fifa” nei suoi “nemici” giurati. Bersani ne e’ rimasto “atterrito”. Ora “La Repubblica” ricomincerà a fargli le domande, chi sa quali se nel frattempo Berlusconi e’ uscito assolto da 28 processi. Certo, la magistratura troverà altri “scandali”, ma ormai non e’ piu’ credibile. Un fatto e’ certo: il governo Monti ha “rivalutato” Berlusconi. Lentamente vanno affiorando le verità. E’ vero che il pessimismo diffuso dagli oppositori di Berlusconi ha fatto aumentare lo “spread”. E’ vero che lo “spread” piu’ basso e’ stato quando al governo c’era Berlusconi. E’ vero che e’ stato Tremonti a salvare l’Italia. Ora e’ chiaro a tutti i danni che ha causato la sinistra ed i media loro alleati che giornalmente incolpavano Berlusconi di tutti i mali dell’Italia. Le accuse, le previsioni nefaste, le analisi catastrofiche di ieri, sono evidenti “menzogne” davanti a quel “pochissimo” combinato dal governo “tecnico” tanto invocato da Bersani e Casini che andavano dicendo che: “qualsiasi persona avrebbe fatto meglio di Berlusconi”. Volevano solo cacciarlo per riprendere il solito “tran tran” e riesumare la “concertazione” con i sindacati che Monti invece “rifiuta”. Non credevano di cacciarsi in un “incubo”. I complimenti all’Italia del Fmi (Fondo Monetario Internazionale), dell’Ue (Unione Europea), della Bce (Banca Centrale Europea), dell’Onu (Organizzazione Nazioni Unite), dell’Eurogruppo e di Obama “smascherano” chi ha voluto cacciare Berlusconi che ogni giorno viene “rivalutato” e di molto. Potrebbe essere il centrodestra ad essere incerto e spiazzato del suo ritorno. La sinistra no. Ha chiaro che il “nemico” e’ ritornato alle porte. Con questa storia della candidatura Berlusconi ci “giocherà” per un bel po’ di tempo. Per il resto a tornare al governo non ci pensa. Mica e’ “scemo”. Governare e’ un “massacro” se poi al Quirinale verrà eletto un altro personaggio a lui ostile. Sia se alle elezioni del 2013 ci sarà un sostanziale pareggio e sia se dovesse vincere “Forza Italia”(?), Mario Monti sarà indicato come Premier perche’ e’ bene accetto internazionalmente e poi, la continuità di governo, “fermerà” la speculazione e lo “spread” ritornerà a livelli normali. Per ora Berlusconi vuole solo dare “coraggio” agli elettori del centrodestra. Sicuramente metterà da parte la sua “esuberanza” verbale e adotterà uno “stile” piu’ “pragmatico” consono ad un uomo “politico”. Se non potrà vincere la partita “di sicuro” la pareggerà e quindi, per forza di cosa, i vari “presunti vincitori” dovranno fare i conti con lui. C’e’ chi accusa Berlusconi di aver portato l’Italia al “disastro”, chi non ha la memoria corta ricorderà che in questi ultimi 18 anni ha governato per otto anni ad “intermittenza”. Dal maggio ’94 al gennaio ’95, dimessosi per il famoso “fasullo avviso di garanzia” pubblicato dal “Corriere della Sera”. Ben 12 anni dopo, per quelle accuse e’ stato assolto con formula piena “perche’ il fatto non sussiste”. Da giugno 2001 a maggio 2006, con l’intermezzo delle dimissioni di una mezza giornata “impostegli” da Follini. Da maggio 2008 a novembre 2011, dimissioni causate per il “tradimento” del “fascista” convertitosi al “comunismo” Gianfranco Fini, per il “cannoneggiamento” giornaliero dell’opposizione e dei media a lui ostili (quasi tutti) e per la guerra dichiaratagli dalle varie procure. Per dieci anni hanno governato un certo Dini, due volte D’Alema, il “comunista” con la barca “milionaria” che calza scarpe “Todd” di mille e piu’ euro al paio. Poi un certo Amato, quello che una notte, zitto zitto, derubò gli italiani di una parte dei soldi che avevano depositati in banca. Quindi venne il tempo del “buon” Prodi, che e’ stato al governo per ben due volte combinando un bel niente e, quindi, facendo soltanto danni. Diciotto anni: sei governi di centrosinistra tre di Berlusconi. Chi e’ stato a portare l’Italia nel barrato? Anche l’enorme debito pubblico e’ colpa di Berlusconi? Oppure e’ stato creato negli anni di spese folli dei “cattocomunisti” al governo e “imperanti” nelle varie amministrazioni periferiche in “concertazione” con i sindacati? A creare 2000 miliardi di debito pubblico hanno influito “Ruby”, il “bunga bunga”, lo stalliere di Arcore e i “cucu’” alla Merkel? Quanti sono ancora i “boccaloni” che ci credono?

S.P,Q.R., U.S.A. e Berlusconi.


Roma conquistò il mondo prima con le armi e poi culturalmente. Tutte le province adottarono il latino e il diritto romano. Il “foro” divenne dappertutto il centro degli affari. Ogni città si trasformò (piu’ o meno) in una replica di Roma e ciò che avveniva nell’”Urbe” era applicato dovunque. Un fenomeno analogo si verifica ai giorni nostri. Gli Stati Uniti, forse perché ex colonia, non amano dominare militarmente altri Paesi e, infatti, se ne ritirano appena possono. Tuttavia hanno molto in comune con l’antica Roma. Sono anch’essi un “Impero” ed, infatti, tutto il mondo parla inglese e parole inglesi sono penetrate in tutte le lingue. Inoltre tutti vedono i film e i telefilm americani. Tutti si interessano alla politica nazionale ed internazionale di quel grande Paese e tutti parteggiano per l’uno o l’altro dei candidati alla Presidenza, ma, infine, gli USA vengono additati anche come i colpevoli di tutti i mali del mondo. Nell’Italia contemporanea si e’ verificato qualcosa di analogo, naturalmente con le dovute proporzioni. Qui c’e’ un uomo, Silvio Berlusconi, che ha culturalmente “berlusconizzato” l’Italia nel “bene e nel male”. Qualunque cosa dica o faccia “lui” e’ notizia, anche se fosse la piu’ assoluta banalità. Se Berlusconi dice che gli piace cantare, alcuni diranno che e’ un’anima “solare e allegra”, altri diranno che e’ un “buffone”. Se dice che vuol fare una certa riforma, e poi non ci riesce, per alcuni e’ un “imbroglione”, per altri e’ la riprova che e’ un valido politico sono gli altri a mettergli i bastoni fra le ruote. L’Italia non e’ divisa in “polentoni” e “terroni”, uomini e donne, ricchi e poveri, credenti e miscredenti: si divide in “berlusconiani” e “antiberlusconiani”, e sono proprio questi ultimi i più “berlusconizzati”. Di qualunque cosa uno gli parli, di qualunque argomento, loro devono parlare sempre di “lui”, dare la colpa di tutto a “lui”, accusare “lui” di ogni “nefandezza” ipotizzata, sospettata, immaginata, fantasticata. Gli U.S.A. nel mondo e Berlusconi in Italia sono “incombenti” dovunque e in ogni momento, a proposito e a sproposito, nel bene e soprattutto nel male. L’invidia dei “perdenti” e’ “invincibile”.