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sabato 6 febbraio 2016

Bambini geneticamente modificati

Gli scienziati britannici sono stati autorizzati a modificare i geni di embrioni umani a scopo di ricerca, usando una tecnica che secondo alcuni potrebbe essere impiegata per creare ‘bambini su ordinazione’”.
Per alcuni questa sarà una pessima notizia. Gli idealisti, già quando si tratta di mais o di patate, rifiutano gli organismi geneticamente modificati come fossero veleno, mentre la loro pericolosità non è mai stata provata; figurarsi come reagiranno quando non si tratterà di modificare le fragole in modo che resistano agli insetti nocivi, ma addirittura di cambiare le caratteristiche di un bambino. Per loro sarà un delitto degno di un castigo come quello che gli dei inflissero a Prometeo.

Cionondimeno, si può star certi che questa non sarà la reazione di tutti. Ci saranno persone, magari meno sensibili ai valori trascendentali e più attente ai vantaggi concreti, per le quali ora sarà lecito sperare che – chissà – non si possa curare un bambino Down prima che nasca, evitandogli i fastidi di quell’inferiorità e a volte il dramma di una morte prematura.
È sciocco parlare di cose del genere come se, dalla discussione, dovesse derivare la decisione di permettere o no una data ricerca. Se le previsioni del tempo annunciano che pioverà, si potrà esserne contenti o scontenti, ma ciò non influirà sulla situazione meteorologica. Bisognerà soltanto ricordarsi di prendere l’ombrello, se si deve uscire di casa. Nello stesso modo, le battaglie contro le novità scientifiche sono sempre state di retroguardia e tutte perdenti.
Il progresso non si ferma. I moralisti hanno a lungo lottato contro lo studio dell’anatomia, ed oggi essa è una normale materia d’esame per chi studia medicina. Sono stati risolutamente contro la ginecologia, e grazie al cielo essa si è sviluppata lo stesso. 
Hanno lottato contro il telaio meccanico, contro le ferrovie, contro ogni novità scientifica che, a loro giudizio, usurpava il campo delle decisioni riservate al Creatore, ed hanno sempre perso. Dunque si può serenamente stabilire il principio che ostacolare la ricerca scientifica non serve a niente. Anche a riuscire a vietare qualcosa in un dato posto, per motivi morali, la cosa si farà in un altro posto. Soprattutto se ha ricadute utili.
Gli esempi sono infiniti. Seguendo i pregiudizi del popolo, l’Italia ha vietato tutto ciò che sa di “nucleare”. Così abbiamo perso il treno della scienza in quel campo e per giunta compriamo l’energia elettrica francese prodotta con l’uranio. E se ci sarà un serio incidente in una centrale francese, con i venti prevalenti da ovest, mentre Lione non ne soffrirà molto, l‘intera pianura padana sarà avvelenata. 
Noi ci siamo scioccamente vietati le centrali nucleari, mentre hanno la bomba atomica Paesi democratici ed affidabili come il Pakistan, la Corea del Nord e fra non molto l’Iran. Per fortuna abbiamo lo scudo della nostra superiorità morale!!!!
La lotta contro gli ogm è stata ed è perfettamente stupida. Quella branca della scienza dà risultati economicamente eccellenti e dunque non ci sarà barba di profeta che potrà fermarla. Fra l’altro, il cosiddetto “principio di precauzione” è di una stupidità abissale. Se dovessimo vietarci tutto ciò che è potenzialmente pericoloso, chi oserebbe andare in automobile? Dei danni provocati dagli ogm non abbiamo nessuna prova, mentre i morti e i feriti, fra gli incoscienti che vanno in automobile, sono milioni e milioni di morti.
Certo, i bambini su ordinazione sono inquietanti. Ma invece di vietare questa ricerca – la cui sola menzione fa rabbrividire – bisognerebbe disciplinarla perché non si facciano danni. Per se, ogni tecnica non è né buona né cattiva: tutto dipende dall’uso che se ne fa
Gli esplosivi fanno paura soltanto a nominarli ma Dio sa quanto abbiano facilitato il lavoro delle miniere e negli sbancamenti. E se anche sono studiati per fini militari, che c’è da obiettare? Dovremmo forse lasciarne lo studio e il progresso ai nostri nemici, perché poi li usino contro di noi?
È difficile sapere in concreto che cosa si riuscirà a fare con questa ricerca. Una cosa è certa: se un giorno gli scienziati riusciranno a curare il bambino prima che nasca, sollevandolo dalle sofferenze che producono alcune malattie, bisognerà benedirli.  
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